Senigallia, il giallo del Dj morto nel 2013
Per il medico, "nessun segno di colpi"

Il Dj morto a Senigallia nel 2013
Il Dj morto a Senigallia nel 2013
2 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Giugno 2015, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 18:09
SENIGALLIA - «Ero uscito con amici. Il pavimento era bagnato perchè

aveva piovuto e sono scivolato». È ciò disse al medico del pronto soccorso di Senigallia, il 9 marzo 2013, Guillermo

"Pablo" Vellutini Del Rio, il dj peruviano di 46 anni morto l'11 marzo successivo dopo aver battuto il capo a terra nella notte tra il 7 e l'8 marzo. Lo ha detto in aula lo stesso medico che, con altri 5 sanitari di Senigallia e Ancona, era stato indagato e poi prosciolto dall'accusa - archiviata - di presunte colpe mediche. Il dottore ha ricordato che la vittima non aveva alcun segno di un colpo ricevuto in viso o in testa. A processo, con l'accusa di omicidio preterintenzionale, è invece finito Tomas Edinson Chavez Guevara, 38 anni, peruviano. Per il pm Mariangela Farneti, durante una colluttazione all'esterno di un locale sul lungomare Mameli a Senigallia, avrebbe colpito la vittima con un pugno diretto a un altro ragazzo con cui si stava azzuffando. La difesa, rappresentata dagli avvocati Gianni Marasca e Alessandra Gualazzi, respinge l'accusa, sostenendo che l'imputato non colpì la vittima. Vari testimoni hanno riferito che tra Vellutini e Guevara ci fu un diverbio poco prima nel locale. Ma sull'accaduto i presenti hanno riferito tre versioni: una caduta accidentale, uno spintone e un pugno violento che fece crollare a terra la vittima. Il medico ha ribadito che quando, 24 ore dopo il fatto, Vellutini si presentò al pronto soccorso insieme alla moglie, i suoi parametri erano nella norma ed era lucido, tanto da conversare normalmente con lui: «Sono alto? I miei nonni erano toscani», disse scherzando Pablo al medico. Due giorni dopo tornò all'ospedale e le sue condizioni erano peggiorate. L'11 maggio morì. Il processo proseguirà il 20 luglio prossimo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA