Elisa e Sonia travolte e uccise appena uscite dalla discoteca: l'automobilista patteggia 3 anni e 8 mesi, era ubriaco

Elisa e Sonia travolte e uccise appena uscite dalla discoteca: l'automobilista patteggia 3 anni e 8 mesi
Elisa e Sonia travolte e uccise appena uscite dalla discoteca: l'automobilista patteggia 3 anni e 8 mesi
di Federica Serfilippi
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Venerdì 27 Maggio 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 02:23

SENIGALLIA - Un patteggiamento a tre anni e otto mesi di reclusione, oltre alla revoca della patente. È terminato così il procedimento nei confronti del 49enne Massimo Renelli, l’ex autotrasportatore senigalliese arrestato la mattina del 6 gennaio del 2020 per aver travolto e ucciso con la sua auto due donne appena uscite dalla discoteca Megà: Elisa Rondina e Sonia Farris

Entrambe residenti nel Pesarese, amiche tra loro, erano praticamente morte sul colpo dopo l’impatto devastante con la Fiat Punto guidata da Renelli.

Il 49enne, difeso dagli avvocati Marusca Rossetti e Tommaso Rossi, doveva rispondere di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato d’ebbrezza. Ieri mattina, il patteggiamento è stato varato dal gup Francesca De Palma e ha messo fine a una vicenda dolorosa, che aveva visto bagnare di sangue e dolore la festa dell’Epifania. I familiari delle due vittime – Elisa era un’insegnante, Sonia una parrucchiera – sono già stati risarciti in separata sede e non hanno partecipato al procedimento penale. 

Il procedimento

Subito dopo l’incidente, Renelli era stato collocato agli arresti domiciliari. È arrivato all’udienza senza aver pendente alcuna misura cautelare. Al primo rilievo della Polizia Stradale, aveva un tasso alcolemico nel sangue quattro volte superiore al consentito. All’epoca dell’udienza di convalida davanti al gip aveva provato a spiegare i momenti tragici di quella notte e di quell’impatto avvenuto sull’Arceviese attorno alle 4. Il 49enne, uscito anche lui dal Megà, si era messo da poco al volante quando c’è stato lo scontro con le due amiche, che camminavano ai margini della carreggiata, molto buia e stretta in quel tratto. «Mi sentivo bene, dovevo guidare pochi chilometri per tornare a casa – aveva detto il senigalliese -. Ricordo che la strada era buia e che a un certo punto sono stato disturbato da un’auto che aveva gli abbaglianti accesi e che procedeva nella direzione contraria alla mia. Appena li ha abbassati, ho sentito di aver urtato qualcosa. Speravo potesse essere un animale». Invece, erano i corpi della 34enne Sonia e della 43enne Elisa che, stando ai riscontri della procura, avevano appena finito di attraversare la strada per raggiungere la loro auto. «Mi sono fermato – aveva continuato Renelli – appena ho incontrato il primo spiazzo disponibile. Poi, ho chiamato aiuto». Quando ha capito che erano morte due persone, un abisso si è aperto dentro il 49enne. 
La disperazione
«Sono distrutto dal dolore e pentitissimo per quello che ho fatto. Sono consapevole della portata dell’accaduto» le parole dette al gip. Le due amiche viaggiavano nella stessa direzione della Punto di Renelli e per la violenza dell’impatto erano state sbalzate oltre il guardrail. La dinamica del sinistro è stata anche al centro di una perizia voluta dal gip e discussa nel marzo del 2021 nell’ambito di un incidente probatorio. 

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