SENIGALLIA - Trovata la soluzione per la passerella provvisoria da affiancare a ponte Garibaldi. La Regione ha affidato al Consorzio di Bonifica l’incarico per progettare e adeguare quella già utilizzata per spostare le tubature dell’ex Ponte 2 Giugno, il gemello del Garibaldi. Una struttura di proprietà della Regione che dovrà essere messa a norma per garantire il transito delle persone, con rampe di accesso in acciaio fruibili anche dai portatori di handicap. La Regione ha informato il Comune, che continuava a mettere fretta, della decisione.
I tempi
«Nei prossimi giorni verrà ufficializzato il nostro incarico – conferma l’avvocato Claudio Netti, presidente del Consorzio di bonifica – quindi entro giugno ritengo che la passerella dovrebbe essere pronta».
«Dovrà consentire di sostenere il passaggio di 120 persone – aggiunge il presidente Netti –. Verrà portata a Pordenone per effettuare tutti gli interventi necessari a renderla fruibile, in totale sicurezza, da parte delle persone». La passerella andrà progettata, realizzata e montata per un costo di circa 350mila euro. Il ponte per sostenere le tubature sarà solo lo scheletro della passerella pedonale. La soluzione è stata trovata anche se ci sono voluti quasi quattro mesi, di pressing da parte del Comune sulla Regione, che non si ferma ora. Per l’Amministrazione comunale è importante avere la passerella fruibile per l’inizio della stagione turistica. Per quanto riguarda invece la demolizione e ricostruzione del ponte Garibaldi se ne occuperà Anas. «Se hanno bisogno del progetto per la demolizione – conclude l’avvocato Netti – c’è già quello che abbiamo utilizzato per Ponte 2 Giugno, che possiamo dargli».
L’iter da seguire
Prima dell’abbattimento sarà necessaria una bonifica per evitare sorprese, come accaduto per il gemello, quando a lavori in corso erano stati rinvenuti ben undici ordigni bellici. Per la ricostruzione il Comune ha chiesto di essere coinvolto e non è detto che sarà uguale a ponte Angeli dell’8 dicembre 2018, la cui conformazione ha creato polemiche a seguito dell’alluvione. Molti hanno lamentato l’effetto diga, avendo fermato la piena, allagando da un lato via Carducci e strade limitrofe del rione Porto e dall’altro Corso 2 Giugno e traverse sul versante del centro storico. Molta più acqua è transitata sotto non avendo le pile in alveo e avendo aumentato la portata del fiume anche se l’ingente quantitativo d’acqua ha trovato uno sbarramento.