Senigallia, partito il Jamboree e fioccano
le truffe delle case in affitto ai turisti

Senigallia, partito il Jamboree e fioccano le truffe delle case in affitto ai turisti
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 1 Agosto 2019, 04:05

SENIGALLIA - Tutti pazzi per il Summer Jamboree che ha debuttato ieri con l’anteprima in città, dove è scattata la caccia all’ultima camera per il weekend. Si registrano anche quattro famiglie truffate, arrivate con i bagagli e pronte a godersi la vacanza. La casa prenotata in via Rieti però non c’era. Qualcuna ha trovato a fatica un’alternativa, altre sono ripartite deluse. Durante la settimana si trovano ancora delle soluzioni in albergo ma sono i weekend quelli maggiormente ricercati.

Affittano casa ai turisti ma il proprietario non ne sa nulla

Per sabato le poche doppie disponibili sui motori di ricerca possono raggiungere le 1.202 euro a notte. Non un caso isolato perché ieri c’erano anche a 1000 o 1001 ed altre sopra le 500 sempre per una notte.
 
Gli albergatori senigalliesi, dopo lo spauracchio del terremoto di lunedì, rimasto circoscritto ad una sola scossa, guardano con fiducia al periodo più florido. «Le prenotazioni per il Summer Jamboree stanno andando bene come al solito – commenta Marco Manfredi, presidente dell’Associazione Albergatori – per fortuna i media nazionali non hanno dato risalto alla scossa di terremoto che è stata percepita solo in città, sarebbe stato un grande rischio. Ripercussioni sulle prenotazioni non ce ne sono state». In difficoltà invece le famiglie che ancora non hanno trovato una casa per le vacanze. Sui social fioccano gli appelli di gente rimasta senza casa per disguidi all’ultimo minuto o perché truffata. «Solo da me sono capitate quattro famiglie che avevano prenotato anche l’ombrellone oltre alla casa fantasma – spiega Filippo Borioni, titolare dei Bagni 77 –, di cui tre da fuori regione. Ho cercato di attivarmi per aiutarle a trovare una soluzione alternativa ma non è stato possibile per tutte. Ho perso dei clienti come ho segnalato ai carabinieri ma è un danno di immagine che anche il Comune dovrebbe denunciare, costituendosi parte civile contro questi truffatori».
Borioni era stato contattato dal truffatore che voleva addirittura collaborare con lui. «Aveva una finta agenzia e appena ho fatto delle verifiche ho visto che c’era qualcosa di strano – aggiunge – ho chiesto ulteriori garanzie ed è sparito. Non capisco come persone che hanno già decine di denunce per truffa possano proseguire indisturbate». Alcune famiglie sono ripartite e chissà se il prossimo anno torneranno.

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