Amara sorpresa all'ospedale: sportelli del Cup chiusi per la pausa pranzo. Fioccano le polemiche

Cittadini in coda al Cup di Senigallia
Cittadini in coda al Cup di Senigallia
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 06:50

SENIGALLIA - Sorpresa in ospedale dove da ieri gli sportelli del cup sono chiusi per la pausa pranzo. Dalle 13 alle 13.30 sospesa l’attività e la gente in coda deve attendere la riapertura per pagare o prenotare una visita. «Una bella genialità - tuonano dal Comitato cittadino a difesa dell’ospedale. - Tutto è avvenuto senza alcuna comunicazione ufficiale né ai lavoratori né ai cittadini che, trovando chiusi gli sportelli, sono obbligati a sostare per mezz’ora nell’atrio prospiciente le casse». 

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Sono fioccate le lamentele perché oltre alla perdita di tempo si creano anche assembramenti nell’attesa.

Per non perdere la priorità acquisita gli utenti infatti non vanno via ma attendono la riapertura degli sportelli. «La chiusura crea un assembramento davanti alle casse degli utenti che, arrabbiati, aspettano l’apertura – prosegue il comitato cittadino -. I direttori sicuramente sanno o dovrebbero sapere che la pandemia in atto non vuole assembramenti e che soprattutto in sanità sono da evitare e allora perché li hanno provocati chiudendo gli sportelli dalle 13 alle 13.30?». 


Ad annunciare la chiusura c’è solo un cartello, neanche firmato. Nel frattempo per tamponare la carenza di personale al pronto soccorso il direttore dell’ospedale con un ordine di servizio ha spostato un medico dal Reparto di Medicina. I due chirurghi presi in prestito da Jesi e Fabriano, a rotazione da mesi, non verranno più. Essendo in diminuzione i ricoveri per Covid anche nei loro ospedali, dovranno riprendere a svolgere l’attività nella loro postazione di lavoro. Due medici erano arrivati la prima settimana di maggio al pronto soccorso, assunti con contratti Covid, ma uno si è licenziato. Nel frattempo si attendono le assunzioni definitive dopo il bando regionale. Tra le numerose carenze di organico una situazione critica si sta registrando anche nel settore materno infantile del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Una situazione diffusa quindi. 

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