SENIGALLIA - L’ex dirigente della Rainbow, Friderico Gatti, è stato tra i primi al mondo a sottoporsi al vaccino anti-covid. Si è proposto come volontario a Mosca. Pur essendo nato a Lubiana, dove ha vissuto solo pochi giorni, il 46enne ha trascorso fin dall’infanzia la sua vita nelle Marche. In particolare a Senigallia dove ha vissuto fino a dieci anni fa. Nel 2010 ha lasciato l’Italia per andare in Russia dove vive e lavora. Qui Friderico Gatti si è offerto volontario ed il 30 novembre ha effettuato il primo vaccino. Dovrà fare un richiamo nei prossimi giorni. E racconta la sua esperienza.
«Sono originario di Senigallia – racconta Friderico Gatti – dove ho vissuto fino al 2010, quando mi sono trasferito per andare a vivere a Mosca. Ho aperto un’azienda che si occupa di licenze – spiega - e rappresento qui la Warner Bros».
Nel 2010 si è licenziato dalla Rainbow, l’impresa di Loreto che ha creato le Winx, dove lavorava come direttore commerciale, per iniziare questa nuova avventura. «Sono stato tra i primi al mondo a fare al vaccino Sputnik Covid19, che al momento è solo su selezione a base volontaria e per categorie a rischio – conferma l’imprenditore -.
C’è una procedura da seguire e delle regole da rispettare per evitare controindicazioni. «Si compilano dei formulari dove si certifica che si è in salute e non si hanno malattie – spiega Friderico Gatti -. Viene comunicato che si tratta di fare due iniezioni a distanza di 21 giorni l’una dall’altra: la prima l’ho fatta il 30 novembre e la seconda la devo ancora fare. Viene anche comunicato di non bere alcolici per due giorni dopo l’iniezione, di non andare in palestra o fare attività fisica per le quarantotto ore successive e che gli anticorpi verranno prodotti solo alcuni giorni dopo la seconda iniezione. Ho chiesto se ci potessero essere effetti collaterali e mi hanno detto che avrei potuto avere qualche linea di febbre il giorno dopo. Non ho avuto febbre, solo molta debolezza. Il secondo giorno già ero in forma». L’imprenditore vorrebbe tornare a Senigallia, dove vive il figlio. «Al momento non è consigliato muoversi – dice -, i rischi sono molti per cui, nonostante non veda mio figlio da Natale dello scorso anno e mi manca tantissimo, attenderò alcune settimane per avere conferma di avere gli anticorpi e poi tornerò a Senigallia a trovarlo, con più serenità per me e per gli altri».