«Mettete il Misa in sicurezza
o marceremo con i trattori»

«Mettete il Misa in sicurezza o marceremo con i trattori»
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Sabato 24 Marzo 2018, 07:05
SENIGALLIA - Quasi 200 cittadini, pronti a manifestare davanti alla Regione, “proprietaria” del fiume, arrivando anche con ruspe e trattori, se il Misa non verrà messo in sicurezza in tempo rapidi. è l’ultimatum di fronte al forfait di Regione e Comune giovedì sera a San Rocco. Nonostante l’invito, per loro nessuno si è presentato. Atteggiamento che ha indignato la platea. Nell’incontro, organizzato dalla lista civica Senigallia Bene Comune, i cittadini avrebbero voluto sapere da chi li amministra cosa si sta facendo e cosa si ha intenzione di fare per mettere al sicuro il territorio e scongiurare così una nuova alluvione. I presenti hanno discusso di quanto finora fatto e quanto promesso, non potendo avere riscontri dettagliati sul futuro da chi li governa. 

«I soldi per dragare la darsena del porto sono stati trovati – spiega Giorgio Sartini, consigliere comunale di Senigallia Bene Comune – ancora no per dragare il tratto finale del fiume. Per i diportisti il problema è stato risolto e potranno entrare con le barche ma per i senigalliesi che rischiano una nuova alluvione no”. In molti hanno contestato questa inversione di priorità. Darsena e foce del fiume sono divise solo dalla banchina di ponente. Per la prima i fondi sono arrivati e l’intervento è stato concluso ormai da mesi mentre per la seconda si attende da anni. C’è dietro però un braccio di ferro. Il Comune ha chiesto alla Regione di intervenire anche sul tratto finale del fiume. La Regione ha risposto picche, dicendo che è competenza del Comune. Roccato però ha di nuovo sollecitato il dragaggio che, tra un botta e risposta, nessuno ha ancora eseguito. Proprio l’ingegnere Roccato, capo della protezione civile comunale, da novembre ha sollecitato più volte la Regione affinchè intervenisse nel sistemare gli argini pieni di tane e quindi pericolosi, ma non ha mai ricevuto risposta. Solo nel pieno dell’emergenza sono partiti i lavori e l’assessore regionale Sciapichetti ha annunciato circa 18 milioni di euro per mettere in sicurezza il fiume.

Giovedì sera i cittadini avrebbero voluto saperne di più ma non si è presentato. Lo stesso hanno fatto il sindaco Mangialardi e l’ingegnere Roccato, entrambi indagati per l’alluvione del 2014. Probabilmente hanno preferito non esporsi. «Anziché presenziare alla tavola rotonda sul Misa – lamenta Sartini -, perché a suo dire non sarebbe stato invitato, il sindaco ha preferito partecipare ad una cena. Per inciso, il sindaco ha ricevuto l’invito tramite due Pec ed un messaggio whatsapp, che ha letto, ma a cui ovviamente non ha risposto. Sindaco questa è un’offesa alla città. Si dimetta». Mentre a San Rocco si parlava della sicurezza del fiume sui social campeggiava una foto del sindaco e di gran parte della Giunta al Pink Party, una cena di beneficienza. Lui in realtà non ha mangiato ed è arrivato dopo a portare il saluto, che avrebbero gradito anche a San Rocco. «La città merita rispetto – tuona l’avvocato Corrado Canafoglia, referente del Coordinamento degli alluvionati presente giovedì -, la salute e la sicurezza dei cittadini deve essere posta avanti a tutto».
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