Senigallia, in quattro mesi 3.600 multe a chi passa con il rosso. Ma il Pd attacca: «Si fermi questo salasso»

Senigallia, in quattro mesi 3.600 multe a chi passa con il rosso. Ma il Pd attacca: «Si fermi questo salasso»
Senigallia, in quattro mesi 3.600 multe a chi passa con il rosso. Ma il Pd attacca: ​«Si fermi questo salasso»
di Sabrina Marinelli
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Domenica 30 Ottobre 2022, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 07:38

SENIGALLIA - In quattro mesi i T-red hanno prodotto circa 3.600 multe per un importo di oltre 560mila euro. Il capogruppo del Pd Dario Romano, chiede: «Si fermi questo salasso». Ma dal Comune l’assessore Nicola Regine risponde: «Abbiamo guadagnato in sicurezza, basta non passare con il rosso per non prendere la multa». L’11 ottobre sono stati riattivati i due T-red, sospesi all’indomani dell’alluvione. Fino al 22 agosto, data delle ultime notifiche, ha già fruttato parecchio. 


I numeri 


«Quasi 600.000 euro di multe in 4 mesi – lamenta Romano - un salasso nei confronti di senigalliesi, pendolari e turisti.

Dal 18 aprile al 22 agosto sono state elevate quasi 3.600 sanzioni, per un totale di più di 560mila euro. Quasi la metà in carico ai senigalliesi. Una tassa occulta che nulla ha a che fare con la sicurezza». La pensa diversamente l’assessore Regine, che si chiede: «Qual è la scelta politica migliore: tollerare che taluni passino con il rosso e non fargli pagare le contravvenzioni, per accattivarsi la loro simpatia, oppure multare chi passa con il rosso, perdendone il consenso, perché mette in pericolo la propria e altrui incolumità? Quanto vale una vita umana?».

Romano chiede di cambiare rotta. «È necessario, a maggior ragione dopo l’alluvione, stare vicino ai cittadini senigalliesi e della vallata - dice - al posto di trovare tutti i modi per spremerli: se si vuole lavorare sulla sicurezza stradale ci sono altri metodi, egualmente efficaci. Parliamo potenzialmente di più di 2 milioni di euro all’anno solo di introiti per il T-red. Come verranno impiegati? Per migliorare le strade? Beh, si poteva lavorare su una spending review di bilancio, le manutenzioni stradali non devono pagarle i senigalliesi, i turisti o i lavoratori con altri inutili balzelli. A questo punto, visto che la norma sembrerebbe consentirlo, si può usare quell’introito per calmierare gli aumenti energetici per gli immobili comunali e non farli ricadere sui senigalliesi».

Conclude Regine: «Il Comune deve investire queste somme come stabilito dal Codice della Strada, come interventi di ammodernamento e messa in sicurezza della segnaletica, potenziamento delle attività di controllo e manutenzione delle strade. Non, quindi, a nostro piacimento o solo per fare cassa come dice Romano».

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