Via da casa per il terrore: 11 sfollati a Senigallia ripiombata nell'incubo alluvione

Via da casa per il terrore: 11 sfollati a Senigallia ripiombata nell'incubo alluvione
Via da casa per il terrore: 11 sfollati a Senigallia ripiombata nell'incubo alluvione
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 18 Maggio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 07:09

SENIGALLIA -  Tre ragazzi soccorsi martedì sera in Strada dei Castelli, finiti fuori strada con l’auto. A lanciare l’allarme è stato il sindaco verso le 23. Si è accorto durante un giro di perlustrazione nelle frazioni allagate. Undici gli sfollati che hanno trascorso la notte al seminario.

«Era buio e abbiamo visto i fari di un’auto che mandavano dei segnali – spiega il sindaco Massimo Olivetti, che era con il vicecomandante della polizia locale – ci siamo avvicinati e c’erano dei ragazzi». Era in panne nel fango, bloccata in una cunetta e si stava riempiendo d’acqua. Un giovane aveva difficoltà ad uscire. Subito sono arrivati i vigili del fuoco e un’ambulanza. Stavano bene. Erano solo bagnati e hanno rifiutato di andare in ospedale. Andavano ad aiutare un amico a Vallone per svuotare la cantina allagata.


La paura 


Serata e nottata da incubo soprattutto a Vallone e Borgo Passera. «Fiumi e fossi non hanno dato problemi martedì sera – prosegue il sindaco –, gli allegamenti sono dovuti al fango e alla terra scesa dai campi, perchè i terreni non riuscivano più ad assorbirla, e da qualche fossetto di scolo oltre che dai tombini, come in via XX Settembre.

Si sono registrati diversi smottamenti e qualche frana, come in Strada della Passera e via Fontenuovo, dove gli operai stanno intervenendo». Riguardo allo stato d’emergenza per questa due giorni di allagamenti: «Ritengo sia opportuno chiederlo».

Sulla Strada Corinaldese è scoppiato l’asfalto. Era fresco di posa e la pressione dell’acqua non ha retto. I lavori non erano conclusi, precisa il primo cittadino, e verrà tutto ripristinato. Non sono mancate polemiche per l’allagamento delle Saline di martedì, dovuto all’esondazione del Fosso Sant’Angelo. «Possibile che a nessuno sia venuto in mente di togliere le grate dal fosso al Ponterosso? – si chiede Enrico Rimini, ex consigliere comunale –, solitamente era di normale routine in ogni allerta». Il Comune replica che «le grate hanno lo scopo di trattenere i detriti che finirebbero per ostruire le tubazioni». 


La gestione dell’emergenza non è piaciuta al Pd che, con una nota a doppia firma del capogruppo Romano e del segretario Barocci, la definisce «disastrosa e fallimentare. I cittadini si sono sentiti completamente abbandonati. Il consigliere Liverani ha sottolineato, durante l’emergenza, il passaggio dell’Inter in finale di Champions League piuttosto che essere presente lui e i suoi sodali sui luoghi alluvionati, a differenza di quanto avveniva in passato. Nominate subito un commissario che si occupi di tutta la vallata – chiedono - perché il nostro sindaco non è in grado di farlo».

Il Pd sottolinea anche la criticità delle caditoie intasate, problematica riscontrata anche dal consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile, andato ad aiutare i cittadini a pulirle già martedì. Con il declassamento dell’allerta da arancione a gialla dalle 18 di ieri, valida fino alle 14 di oggi, la fase più critica è stata archiviata e oggi si cerca di tornare alla normalità, con la riapertura delle scuole. Restano disagi alla circolazione soprattutto nell’hinterland tra frane e smottamenti.

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