Maich, una vita sul palcoscenico: ha diretto anche l’Azienda di soggiorno

Giorgio Maich
Giorgio Maich
di Sabrina Marinelli
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 05:35

SENIGALLIA  - È morto ieri mattina a 73 anni Giorgio Maich, stimato attore e ultimo direttore dell’Azienda di soggiorno. Domenica si era ricoverato per controlli programmati e ieri mattina il suo cuore, improvvisamente, ha smesso di battere. Una vita intensa la sua, costellata di soddisfazioni e segnata anche da grandi dolori. Era nato a Senigallia a causa della guerra come era solito raccontare.

 

Il padre, il generale neozelandese Alexander J. Maich nato ad Auckland da genitori dalmati emigrati, era stato un eroe del secondo conflitto mondiale ed era arrivato in città con gli alleati. Si innamorò della madre e decise di rimanere. Giorgio Maich seguì gli studi classici al liceo Perticari e si diplomò all’Accademia di Arte Drammatica di Roma. Il successo arrivò con l’Orlando Furioso di Luca Ronconi che lo portò a girare nei teatri di tutto il mondo recitando al fianco di Ottavia Piccolo, Michele Placido e Paola Gassman. Si è misurato anche con il mondo del cinema, recitando in un film con Helmut Berger. L’amata madre per lui auspicava un lavoro sicuro, con uno stipendio certo a fine mese. Iniziò così a lavorare nell’Azienda di soggiorno di piazzale Morandi di cui fu anche l’ultimo direttore.

Nel frattempo si sposò con Eleonora Carbonari da cui ebbe due figli, Alexandra e Matteo. Ha continuato a coltivare la sua passione per la recitazione, collaborando con l’associazione Sena Nova, presieduta da Camillo Nardini. «Era un giovane funzionario della Azienda di soggiorno, a quei tempi si chiamava Apt, che era il cuore pulsante del turismo – ricorda il professore Nardini - quando una malattia subdola e sleale l’aveva aggredito, all’improvviso: aveva saputo resistere, lottare e finalmente vincere una battaglia che era sembrata impari a noi tutti suoi amici. Erano gli anni di Villa Sorriso, quando Senigallia si stava avviando a confrontarsi con Rimini e Riccione per attrarre il mercato turistico d’Oltralpe. Giorgio divenne direttore ma il destino aveva riservato per lui altri durissimi attacchi. La perdita della sua amatissima figlia Alexandra, mamma di due ragazzi, aggredita da un male incurabile. Da due anni era costretto a curarsi perché certi mali non danno mai tregua. Ha dato a Senigallia il dono di una voce che non si dimentica, se si è avuto il privilegio di sentirlo recitare. Buono, riservato, generoso fino all’inverosimile».
Sua la voce di tutte le poesie vincitrici del premio nazionale “Patrizia Brunetti”. Ha condiviso spesso il palco con il maestro Mauro Pierfederici che così lo ricorda: «L’eclissi dello sguardo intenso e della calda, profonda voce di Giorgio Maich mi rattrista profondamente, per la lunga amicizia e per i tanti ricordi che mi legano a lui, aveva un modo appassionato di affrontare le cose, sapeva nascondere sotto una coltre di ironia i segni delle dure prove che la vita gli aveva riservato. Anni di collaborazioni nei tanti progetti di grande Letteratura di Sena Nova mi lasciano di lui un segno inciso a fondo nel cuore».

Per sua scelta non si terranno funerali.

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