«Siete liberi di cenare senza Green pass». La Locanda dei Casta lancia la sfida

«Siete liberi di cenare senza Green pass». La Locanda dei Casta lancia la sfida
«Siete liberi di cenare senza Green pass». La Locanda dei Casta lancia la sfida
di Sabrina Marinelli
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Sabato 4 Dicembre 2021, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 09:59

SENIGALLIA - È iniziata nel pomeriggio la protesta del ristoratore Luciano Castagna sul lungomare Mameli, in nome della libertà, della verità e della giustizia come riportato nei manifesti affissi sulle vetrate del suo ristorante la Locanda dei Casta. È poi proseguita la sera all’interno, dove gli intervenuti sono stati suoi ospiti. Liberi di cenare anche senza il Green pass. Non l’ha chiesto e ha sfidato la legge, consapevole di poter incappare in una sanzione. Poco prima delle 20 una pattuglia del commissariato ha raggiunto il ristorante per verificare il rispetto delle norme anti-Covid. 

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«Non intendiamo essere complici di questo Governo avallando un provvedimento discriminatorio come il Green pass - spiega Luciano Castagna - per il quale ci viene addirittura richiesto di esercitare il controllo». Lui non lo farà. Ieri non l’ha chiesto e da oggi il ristorante rimarrà chiuso momentaneamente per protesta. «Ho due ristoranti che si chiamano allo stesso modo, uno qui a Senigallia e l’altro a Fano - aggiunge - quello di Fano però non ha aderito alla protesta perché l’ho dato in gestione e chi lo segue rispetta le regole imposte dal governo. Da parte mia è un grande segno di rispetto e democrazia per chi non la pensa come me, nonostante sia mio anche quello».
Presente alla protesta anche “Noi siamo il popolo italiano”. «Il nostro comitato appoggia ogni forma di contrasto, popolare e pacifica, alla deriva autoritaria e antidemocratica - spiega il portavoce Davide Ditommaso - per questo motivo i nostri militanti hanno presidiato il locale in segno di solidarietà e adesione all’iniziativa del titolare. Ringraziamo Luciano per la grande sensibilità e il coraggio che sta dimostrando, schierandosi in prima linea contro una discriminazione». Presente anche Umberto Carriera del movimento IoApro che ha subito sostenuto sui social la protesta, con un video, nei giorni che l’hanno preceduta. «È molto difficile dire basta, chiudo - il suo commento - non voglio lavorare discriminando, piuttosto preferisco chiudere e non lavorare. Immaginate se tutti chiudessero, si fermerebbe l’economia. In una piccola città come Senigallia c’è chi ha deciso di fare un’impresa aprendo a tutti per poi chiudere, finché il decreto non verrà ritirato. Se tutti lo facessero, il Green pass verrebbe ritirato».
Una protesta pacifica quella di ieri che si è svolta nel pomeriggio sul lungomare Mameli davanti al ristorante poi per chi si è voluto fermare a cena è proseguita all’interno, senza alcun obbligo di mostrare il certificato verde perché, come annunciato dal ristoratore, non serviva.

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