Laboratorio Analisi sotto organico, la direttrice lancia la proposta: «Meglio unire le forze con il Cup»

Laboratorio Analisi sotto organico, la direttrice lancia la proposta: «Meglio unire le forze con il Cup»
Laboratorio Analisi sotto organico, la direttrice lancia la proposta: «Meglio unire le forze con il Cup»
di Bianca Vichi
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Sabato 9 Aprile 2022, 22:40

SENIGALLIA  - La direttrice del Laboratorio analisi ha chiesto di trasferire le attività amministrative al Cup, essendo sotto organico, per unire le forze. E’ intanto tornato covid free ieri il Pronto soccorso dove un paziente purtroppo è deceduto e gli altri tre sono stati trasferiti nella Rsa covid di Galantara nel pesarese. Tra questi anche un’anziana senigalliese che proprio oggi compirà 100 anni.

Intanto la nuova emergenza, in termini di organico, si registra nel Laboratorio analisi dove da oltre un mese la responsabile chiedere un intervento. «Come da accordi che risalgono a dicembre – scrive la direttrice Francesca Brecciaroli in una lettera al direttore dell’Area Vasta 2 e altri dirigenti – chiedo di avviare lo spostamento di tutte le attività amministrative e il relativo personale dedicato del Laboratorio analisi al Cup.

Attualmente gli amministrativi sono in tre ma molto spesso in due, per frequenti assenze per malattia per uno di loro. In queste condizioni si riesce appena a gestire il front-office ma non il back-office con conseguenti disservizi per l’utenza più volte segnalati in passato. Non meno importante il fatto che in queste condizioni non è possibile garantire le ferie al personale».

Questa lettera, diffusa ieri dal Comitato cittadino per la difesa dell’ospedale, sta a spiegare i disservizi che si sono creati al Laboratorio analisi. Code sempre più lunghe anche al Cup. Una volta gli operatori al front-office del Laboratorio analisi erano cinque. La dottoressa Brecciaroli già a febbraio sollecitava il trasferimento dell’attività entro metà marzo.

«Le criticità dei giorni scorsi si sono verificate perché all’interno dell’accettazione non si sono trovati sostituti – spiega in una nota il Comitato - e solo grazie ad un operatore del territorio, per 1 o 2 ore, e ad un infermiere del servizio si è riusciti a supplire parzialmente a queste mancanze. La dottoressa Brecciaroli in merito a queste problematiche ha preso carta e penna. Unendo le forze, lasciava intendere, si sarebbe fronteggiata meglio la quotidianità e le eventuali emergenze che purtroppo oramai stavano diventando la normalità». Il Comitato si chiede come mai, ciò che suggeriva, ancora non è stato fatto. 

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