Le fiamme divorano l’ex discoteca Shalimar. Esplode la rabbia di Libero Mengucci: «Gli hanno dato fuoco»

Le fiamme divorano l’ex discoteca Shalimar. Esplode la rabbia di Libero Mengucci: «Gli hanno dato fuoco»
Le fiamme divorano l’ex discoteca Shalimar. Esplode la rabbia di Libero Mengucci: «Gli hanno dato fuoco»
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Domenica 30 Gennaio 2022, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 08:52

SENIGALLIA -  Un incendio di vaste dimensioni è divampato ieri nell’ex Shalimar di Scapezzano. In fumo uno dei cinque edifici che compongono l’intero complesso al civico 30 di via Berardinelli. Il più vicino alla strada che ospitava il ristorante. La polizia, che conduce le indagini, non ha escluso alcuna ipotesi. Al vaglio anche il dolo. Al riguardo non ha dubbi Libero Mengucci, storico patron dello Shalimar, che ieri sera ha rilasciato una deposizione in Commissariato, come conoscitore del bene per fornire informazioni utili sull’edificio.


«Gli hanno dato fuoco – commenta Libero Mengucci –, che siano stati dei ragazzini o qualcun altro, questo non posso saperlo, ma un incendio del genere non lo genera una sigaretta lanciata.

Dentro non c’era nulla di infiammabile, nemmeno la corrente elettrica. Era chiuso dal 2008». Era stato nella struttura, di cui è ancora proprietario di tutta l’area parcheggio, il giorno prima. «Nessuno si era introdotto abusivamente – aggiunge –, venerdì era tutto al suo posto. Mi è preso un colpo quando me l’hanno detto. Mi sono infilato velocemente la tuta e sono andato a vedere». 


A dare l’allarme è stato un operaio che stava effettuato dei lavori in una villa nei dintorni, ma non così tanto da poter vedere da vicino la discoteca. Verso le 16 ha chiamato i vigili del fuoco per segnalare fumo e fiamme. In via Berardinelli, la strada panoramica che conduce al centro storico di Scapezzano, ci sono molte ville ma tutte distanziate. La polizia locale ha chiuso la strada, mentre sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Senigallia, raggiunti dai colleghi di Arcevia e Ancona. Sei in totale le squadre al lavoro per domare l’incendio che si è propagato in fretta. Nessuno è rimasto intossicato. I residenti, pochi nelle vicinanze, hanno solo lamentato la presenza del fumo. In cenere un pezzo di storia di Senigallia iniziata negli anni ’60 con il mitico Covo Nord Est poi diventato Shalimar Club. Il luogo per eccellenza del divertimento, quello sano di altri tempi, dove sono cresciute generazioni di senigalliesi.

«Indubbiamente ha fatto male a tutti vedere lo Shalimar in fiamme – le parole del sindaco Massimo Olivetti –, molti senigalliesi e non solo hanno ricordi legati alla discoteca. Non conosco le cause dell’accaduto, che saranno i vigili del fuoco e la polizia a stabilire. Ci siamo messi subito a disposizione non appena appreso del rogo, chiudendo via Berardinelli». La colonna di fumo, che si è alzata altissima in cielo, si è resa in breve tempo visibile anche dai comuni limitrofi. Il vento l’ha spinta verso il mare e non sull’autostrada, che si trova alle spalle della struttura. Il rogo che ha interessato il tempio del divertimento ha colpito molto i senigalliesi, affezionati a quel luogo. «L’edificio che ha preso fuoco – conclude Libero Mengucci – era la vecchia casa padronale, quella dove c’era il Covo Nord Est e poi il ristorante dello Shalimar. Era tutto rivestito in legno, in mogano, compresa la scalinata. Danni per diverse centinaia di migliaia di euro. Oggi rifarlo così costerebbe davvero molto. La struttura ha retto comunque, non è pericolante».

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