SENIGALLIA - Polemiche in città per dei manifesti giganti che minimizzano il Covid, affissi da alcuni anonimi cittadini contrari al vaccino e al green pass. Convinzioni, alimentate dai social, che poi si traducono in situazioni paradossali. È il caso di una donna che da giovedì scorso, dopo essersi sottoposta al vaccino, non ha più contatti con la propria famiglia.
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È stata esclusa perché ha osato vaccinarsi. «Volevo portare a conoscenza ciò che mi sta accadendo – spiega – per far capire il danno fatto dai messaggi che circolano sui social, postati dai tuttologi di turno».
La donna era stata messa in guardia dalla famiglia. Sapeva a cosa andava incontro. Per motivi di salute non ha potuto fare prima il vaccino ma appena avuta la possibilità ha provveduto senza esitazione. «Pensavo scherzassero – aggiunge – invece non sento i miei genitori da cinque giorni e non posso vedere nemmeno il resto della famiglia, con cui sono in contatto, ma tutti hanno paura che mia madre si arrabbi così per quindici giorni non posso incontrare la mia famiglia». La madre si è convinta, leggendolo su Facebook, che chi si vaccina sia contagioso per quindici giorni. Nemmeno le parole del medico di base, che ha smentito questa assurdità, le ha fatto cambiare idea. I parenti l’hanno assecondata. «Nessuno nella mia famiglia è vaccinato – conclude la senigalliese emarginata –, nonostante ci siano anziani e malati oncologici. L’ho sempre ritenuto assurdo ma ho comunque rispettato le scelte altrui, la mia però di scelta non è stata rispettata. Sono stata allontanata non appena ho osato vaccinarmi. Mia madre è convinta che i vaccini siano fatti con feti umani e chi si vaccina non può vivere in grazia di Dio».
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