Tampona un’automobile e fugge
«Tanto alla guida c'era una donna»

Tampona un’automobile e fugge «Tanto alla guida c'era una donna»
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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 04:55
SENIGALLIA - Danneggia un’auto, si ferma a controllare e poi riparte. La proprietaria era una donna e non aveva tempo da perdere. È stato rintracciato e sanzionato il tunisino 27enne che nel tardo pomeriggio di ieri si è reso protagonista di una fuga ma soprattutto di una mancanza di rispetto nei confronti della donna, una signora di Mondolfo che ha chiamato i vigili. Il danno è avvenuto all’interno del parcheggio dell’ex Gil su viale Leopardi.
Mentre una pattuglia si è recata sul posto per raccogliere quante più informazioni dalla vittima, un’altra si è lanciata all’inseguimento del furgone, raggiunto e fermato mentre imboccava il ponte Portone. Il giovane, un tunisino residente a Senigallia, classe 1990 ma ancora 27enne, è stato accompagnato presso il Comando della polizia municipale di piazza Garibaldi. Gli è stato contestato l’articolo 189 del Codice della strada che stabilisce come comportarsi in caso di incidenti. Lui era fuggito. Nel parcheggio erano presenti dei testimoni che hanno confermato ai vigili come si erano svolti i fatti.

Inizialmente il ragazzo, accortosi di essere andato addosso alla macchina, era sceso per verificare. Era pronto a scusarsi e prendersi le sue responsabilità poi però ha visto che si trattava di una donna. Dopo essersi rivolto a lei in maniera sgarbata, è risalito e se n’è andato convinto che all’automobilista, in quanto donna, non dovesse alcuna spiegazione. Questo hanno riferito i testimoni alle pattuglie e conferme le hanno avute i vigili anche nell’atteggiamento del ragazzo che, anche con loro, ha minimizzato l’accaduto sottolineando che la proprietaria dell’auto era appunto una donna. Lo ha rimarcato in maniera denigratoria anche in loro presenza. Il tempismo della polizia municipale ha consentito di risolvere in fretta il caso e di rintracciare il responsabile, in modo tale che potesse poi ripagare i danni arrecati. 
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