Follia dopo il mix di sciroppo e Red Bull
Sedicenne urla all'ex: "Uccidimi"

Follia dopo il mix di sciroppo e Red Bull Sedicenne urla all'ex: "Uccidimi"
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Domenica 15 Dicembre 2013, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 17:13
SENIGALLIA - Torna libero Domenico Florio, il 20enne accusato di tentato omicidio e di lesioni personali ai danni di una 16enne. Il giudice infatti non ha convalidato l'arresto dello studente dell'alberghiero (fino a ieri ai domiciliari nella sua casa di Ripe di Senigallia), che dovrà comunque tenersi a debita distanza dalla minorenne con cui in passato aveva avuto anche una breve relazione sentimentale.



Ieri per Florio è stato il giorno dell'interrogatorio di fronte al gip nel tribunale di Ancona. Assistito dal suo legale, Domenico Liso, ha raccontato la sua versione dei fatti, ridimensionando le contestazioni che gli inquirenti gli hanno mosso inizialmente. Dopo ore di faccia a faccia col giovane di Ripe, la decisione del giudice va nella direzione di un'interpretazione più

morbida dell'intera vicenda.



Sul 20enne comunque pende ancora la pesante accusa di tentato omicidio. Accusa contestatagli perché, secondo la ricostruzione degli investigatori, dopo che la giovane gli aveva chiesto di ucciderla lui avrebbe prima tentato di colpirla con un cacciavite e poi avrebbe tentato di strangolarla. Una versione molto diversa da quella che il giovane ha dato ieri. Ripercorrendo la sera di venerdì 29 novembre, Florio ha sostenuto che i due erano usciti da una discoteca senigalliese. Erano circa le 2 del mattino quando si sarebbero appartati nel parcheggio davanti a un supermercato nei pressi del ponte del Cesano. Entrambi erano già alterati per aver bevuto Red Bull mischiata con uno sciroppo per la tosse. Un mix già collaudato e usato per cercare lo sballo facile.



«Uccidimi» avrebbe detto lei, in preda alla disperazione per problemi personali ed esistenziali che in quel momento si stavano riverberando nella sua testa. A quel punto lui avrebbe tirato fuori un cacciavite. «Se vuoi prendilo ma io non lo faccio» avrebbe risposto il ragazzo. Lei avrebbe insistito perché fosse lui a farle del male, ma a quel punto il giovane avrebbe puntato il cacciavite contro di sé. «Non ci penso nemmeno. Piuttosto me lo conficco io nel cuore» ha detto di aver risposto. Momenti di follia, di certo dovuti anche all'effetto del mix di bevande e farmaci che i due avevano provato proprio con l'intenzione di ricercare l'anestetico per una serata di eccesso.



Ma la notte di follia non è finita lì. Florio e la 16enne sono andati ben oltre. Sempre in macchina, si sono diretti sul lungomare di Torrette di Fano, dove è avvenuto il fatto più eclatante. Quello che poi, denunciato dalla ragazza alle forze dell'ordine, ha

messo nei guai il ragazzo. Erano le 4 del mattino circa. La ragazza insisteva a chiedere all'amico di

portarla a Roma per fuggire da una realtà quotidiana che forse le cominciava a stare stretta. Di fronte ai continui "no" del ragazzo, lei, sempre più disperata, gli avrebbe nuovamente chiesto di ucciderla. Un aiuto a farla finita a cui lui però, diversamente da quanto ipotizzato dagli inquirenti, non avrebbe risposto con lo strangolamento.



Florio, che nel tempo libero fa arti marziali, le avrebbe invece praticato una pressione al seno carotideo, all'altezza del collo. Una mossa che serve per indurre il cuore a decelerare, portando la persona che la subisce a perdere i sensi. E la ragazza in effetti è svenuta. Quando ha ripreso i sensi sarebbe stato proprio Florio a portarla in ospedale. Sicuramente dietro questa vicenda c'è molto di più che una serata condotta fuori dalle righe da parte di una coppia di adolescenti. Quel che è certo è che Domenico Florio e la 16enne quella sera hanno giocato con le loro vite.