SENIGALLIA - Chiede l’elemosina e gli offrono un lavoro. Un bel lieto fine per un 38enne, muratore, che si era accampato mercoledì sera sotto il Comune non sapendo dove andare a dormire. In una gelida nottata di dicembre ha ricevuto il calore di una comunità che l’ha accolto e ha trovato anche un’occupazione. Purtroppo ha dovuto dormire all’aperto ma non gli hanno fatto mancare nulla.
«Un mese fa ho perso il lavoro - racconta Claudio, di origine romena - facevo il muratore ad Ancona e abitavo con una famiglia a cui pagavo le spese.
«Devo ringraziare i volontari di SoSpesa e Giuseppe Ticli in particolare - racconta - mi hanno portato le scarpe, i vestiti. Ero bagnato e infreddolito e mi sono potuto cambiare». È stata poi contattata la Caritas dove ha potuto lavarsi, rifocillarsi e gli hanno dato anche un pacco di viveri. «Purtroppo per essere accolto formalmente serviva il Green pass - spiega Giovanni Bomprezzi, direttore della Caritas - c’era la possibilità di vaccinarsi ma non ha voluto e rispettiamo la sua scelta. Per tutelare gli altri ospiti, ed essendo comunque soggetti a controlli come tutti, non possiamo accogliere persone senza il certificato verde. È stato molto cordiale ed educato e per quello che abbiamo potuto ci siamo messi a disposizione».
Avrebbe potuto fare il tampone, ma per il molecolare la risposta non sarebbe arrivata in fretta e la Caritas inoltre non può farsi carico ogni due giorni di pagarglielo. Nel frattempo almeno è arrivato il lavoro. «Un signore di Ancona, che mi aveva chiesto perché chiedessi l’elemosina, mi ha offerto un lavoro - racconta - sono già andato al colloquio e inizio lunedì in prova, poi se va tutto bene a gennaio mi assumerà. Così potrò mandare i soldi a mia moglie e ai bambini in Romania. Gli ho inviato sempre 100 euro a settimana prima e adesso hanno bisogno di soldi perché nevica, fa freddo e la legna costa». Ha vagabondato per quasi un mese ma adesso l’incubo è finito.
«Ero disperato ma sono una persona seria, non rubo, così mi sono messo a terra a chiedere l’elemosina - conclude. - La gente è stata generosa e in molti mi hanno chiesto cosa sapessi fare. Un’anziana signora mi ha pagato per un giorno per dei lavori di giardinaggio a casa sua. Il problema rimane solo dove dormire. Ho paura a fare il vaccino, non me la sento, e non posso permettermi il tampone».