Contagiati a pochi giorni dal vaccino: «Sono salvi, ma che paura di perderli». Lo choc di una coppia di 80enni raccontato dalla figlia

Contagiati a pochi giorni dal vaccino: «Sono salvi, ma che paura di perderli». La disavventura di una coppia di 80enni raccontata dalla figlia
Contagiati a pochi giorni dal vaccino: «Sono salvi, ma che paura di perderli». La disavventura di una coppia di 80enni raccontata dalla figlia
di Sabrina Marinelli
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Sabato 17 Aprile 2021, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 10:28

SENIGALLIA  - A pochi giorni dal vaccino, già prenotato, Giuliana e Giorgio Rosciani contraggono il Covid. Il traguardo sembrava così vicino e invece non sono riusciti a raggiungerlo. Hanno lottato per diverse settimane, lui da un letto d’ospedale dove è stato ricoverato in gravi condizioni. L’incubo è finito mercoledì quando è tornato negativo. 

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A raccontare il lieto fine di una vicenda che ha tenuto l’intera famiglia con il fiato sospeso, è la figlia Francesca che lancia un appello. «Vaccinatevi per un gesto collettivo di altruismo, non possiamo in questo momento pensare solo a noi stessi. Un pensiero va alle persone che non ne sono uscite e anche a quelle che, per questa pandemia, stanno trascurando le proprie necessità di salute, perché la sanità ha purtroppo congelato le altre urgenze. Non esiste solo il Covid ma situazioni di malattia altrettanto gravi che necessitano di assistenza, monitoraggio e cure.

Vaccinatevi anche per loro». Lei l’ha fatto, lavorando in ambito sanitario, e avrebbero voluto farlo anche i genitori: la mamma di 82 anni e il padre che tra poche settimane ne compirà 83.

«Pensavo che l’avremmo scampata – racconta la figlia - perché erano ad un passo dal vaccino, invece il Covid ci ha travolti in pieno. Di questa esperienza resta la paura di non poter riabbracciare i miei affetti più cari, i miei genitori, le urla al telefono di gioia quando da sotto il casco sentivo papà e il poterli finalmente riabbracciare nonostante le precauzioni. È stata un’esperienza sconvolgente». Non era sola e non lo erano nemmeno i suoi genitori.

«Un grazie dal profondo del cuore a tutti quelli che ci hanno tirato fuori da questa pesante situazione – dichiara -. Il nostro medico di famiglia, il dottore Fabrizio Volpini, i medici dell’Usca sempre vicini, i reparti dell’ospedale di Senigallia, il reparto di semintensiva, di Medicina generale e il Pronto soccorso, tutti gli operatori che ci hanno sostenuto in questo lungo periodo. Vaccinatevi quando ve lo permetteranno – conclude - per tornare al più presto liberi di vivere senza timori». La signora Giuliana ha contratto la forma più lieve ed è rimasta a casa, curata dai medici dell’Usca. Il marito Giorgio invece si è aggravato in fretta e per lui è stato necessario il ricovero. È finito insieme ad altri nel reparto Covid di semintensiva dove respirava aiutato dal casco. Il timore di non rivederlo per la moglie e la figlia è stato grande, tanto da lasciarsi andare ad un urlo di sollievo appreso che ce l’aveva fatta. Ha vinto lui. È tornato a casa e quando potrà si vaccinerà, finalmente, come ha sempre voluto.

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