SENIGALLIA - Vigili urbani a casa con il Covid e per garantire la turnazione vengono chiesti sacrifici a quelli in servizio, aumentando la mole di lavoro. Una situazione insostenibile in un contesto già precario. Cgil e Cisl, che tornano a lamentare la cronica carenza di organico, si riservano di rivolgersi alle autorità competenti per veder rispettata la normativa sugli orari di lavoro.
La preoccupazione
Ufficiosamente hanno appreso di sei vigili positivi al Covid, un settimo a casa per malattia non legata alla pandemia e una vigilessa in maternità.
La normativa
«Vigileremo e verificheremo affinché sia rispettata la specifica normativa in tema di orario di lavoro - proseguono i sindacalisti - e del contratto collettivo nazionale del lavoro ed effettueremo, in caso di violazioni, le eventuali segnalazioni alle autorità competenti». Una situazione di cui il primo cittadino non era a conoscenza. «Sentirò il comandante - dichiara il sindaco Massimo Olivetti - non mi ha riferito nulla quindi non credevo vi fossero dei problemi. In merito ai positivi non so di preciso il numero, non mi è stato riferito».
I turnover
Per quanto riguarda i vigili estivi il Comune di Senigallia, al pari di altri, ha difficoltà a reperirli perché nelle poche graduatorie disponibili attingono un po’ tutti e quindi gli agenti, appena trovano una collocazione a loro più favorevole, perché magari più vicina a casa, si trasferiscono licenziandosi. Il Covid resta imprevedibile e per quanto riguardo invece la pianta organica Olivetti assicura che «i turnover verranno garantiti come già previsto nel piano del fabbisogno del personale». Resta il malumore al Comando che ha portato a nuove segnalazioni ai sindacati, che subito si sono attivati tornando a chiedere più attenzione sui carichi di lavoro e annunciando anche di agire in altre direzioni se ciò non dovesse avvenire.
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