Tornano a casa le prime 12 famiglie sgomberate a causa dell’alluvione. Altre 24 sono ancora in albergo

Tornano a casa le prime 12 famiglie sgomberate a causa dell’alluvione. Altre 24 sono ancora in albergo
Tornano a casa le prime 12 famiglie sgomberate a causa dell’alluvione. Altre 24 sono ancora in albergo
di Sabrina Marinelli
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 06:35

SENIGALLIA  - Finalmente a casa le prime 12 famiglie delle 322 sgomberate a seguito dell’alluvione con un’ordinanza sindacale. Dopo oltre quattro mesi ce ne sono ancora 24 in albergo perché, nonostante i ripetuti appelli, non sono state trovate abitazioni disponibili dove potessero trasferirsi in attesa di tornare nelle proprie. Molte invece sono in alloggi provvisori. 


Il sopralluogo


Intanto ieri c’è stato il sopralluogo del Comune insieme al Consorzio di bonifica per programmare l’allestimento della passerella pedonale, che verrà collocata a valle dell’attuale ponte Garibaldi per consentire di attraversare il Misa in quel tratto almeno a piedi.

I tempi ancora sono indefiniti mentre si stanno sbloccando per chi deve rientrare a casa. «Appena ricevo il certificato di idoneità firmo le ordinanze di revoca dell’obbligo di sgombero – spiega il sindaco Massimo Olivetti –. La situazione è in continuo aggiornamento perché me ne stanno arrivando di continuo».

Fino a ieri nell’albo pretorio del Comune erano in pubblicazione 12 ordinanze di revoca. Sono tornate a casa due famiglie di via Bruno a Borgo Molino, quartiere che ha visto rientrare anche un’altra in via Vico e un’altra ancora in via Beccaria, due in via Capanna, nel rione Porto una in piazzale Cefalonia e un’altra in via Costa poi ancora via Adige vicino all’ospedale e nella zona più a nord via Ariosto, via Foscolo e via Cimarosa. Sono, invece, ancora 24 i nuclei familiari, per un totale di 48 persone, alloggiati in albergo. Chi è rientrato ha dovuto attendere anche la burocrazia, come spesso accade. C’è infatti chi è tornato già per Natale ma senza poter dormire e vivere ufficialmente nella propria casa perché mancava un pezzo di carta, firmato da un professionista, che certificasse la salubrità degli ambienti. Case dove per mesi sono rimasti in funzione giorno e notte i deumidificatori per asciugare le pareti intrise di umidità.

Dal il 19 gennaio, come riporta la data delle prime ordinanze di revoca firmate dal sindaco Olivetti, sono avvenuti i rientri ufficiali. Delle spese alberghiere si sta facendo carico il Comune mentre chi si è organizzato da solo sta ricevendo i contributi di autonoma sistemazione, che rientrano nei primi 5 milioni già stanziati. Nella seconda tranche, da 200 milioni, ci saranno gli ulteriori contributi per chi ancora non ha potuto far rientro a casa e anche i fondi per il ponte Garibaldi. 


Il consorzio


«Non siamo in grado ora di fissare dei tempi precisi per l’apertura della passerella, speriamo prima dell’estate, – spiega l’avvocato Claudio Netti, presidente del Consorzio di bonifica –. Ancora non sappiamo quando potranno iniziare i lavori per adeguarla al transito pedonale perché sarà necessario apportare delle modifiche, essendo adesso solo un ponte tubo idoneo ad ospitare i sottoservizi. Non appena arriveranno i soldi e ci daranno il via lo faremo ma, nel frattempo, ci stiamo occupando della progettazione». Il ponte tubo, quello utilizzato già per sostenere i sottoservizi di ponte 2 Giugno, dovrà infatti essere rimodulato per essere attraversato dai pedoni. Il Consorzio si occuperà, inoltre, della demolizione di ponte Garibaldi.

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