Nuovo esposto alla magistratura
per l'alluvione di Senigallia

Nuovo esposto alla magistratura per l'alluvione di Senigallia
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Venerdì 14 Novembre 2014, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 18:08

SENIGALLIA - Esposto alla magistratira per l'alluvione che ha colpito Senigallia nella primavera scorsa.

Dopo la richiesta di una commissione regionale di inchiesta sull'alluvione del 3 maggio scorso a Senigallia, depositata dal vice presidente dell'Assemblea legislativa, Giacomo Bugaro, il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia-An Carlo Ciccioli e il consigliere Giovanni Zinni sono tornati sull'argomento in una conferenza stampa indetta insieme al consigliere comunale del Coordinamento civico Roberto Paradisi, componente della commissione comunale d'inchiesta sull'esondazione del Misa, che ha annunciato un nuovo esposto alla magistratura.

«Ci sono novità che riteniamo molto gravi - ha esordito Paradisi - e che fanno pensare quantomeno a una volontà di boicottaggio da parte della Regione Marche sulla ricostruzione di quanto avvenuto.

L'ingegner Vito Macchia, funzionario regionale, è stato infatti destinato ad altro ufficio ed altro incarico dopo che noi avevamo sollecitato una sua audizione, negata dal superiore di Macchia, Mario Pompei. Il trasferimento è avvenuto nonostante Macchia si sia attenuto alle disposizioni ricevute».

Secondo Paradisi nel 2002 l'ingegnere, componente del tavolo tecnico sul Pai, «si era opposto alla modifica del perimetro delle aree a rischio esondazione ricadenti nel Piano di assetto idrogeologico cittadino. Fra queste c'era il quartiere del Piano regolatore, colpito dall'alluvione di sei mesi fa. Su questi aspetti presenteremo un esposto alla Procura perchè faccia piena luce».

Anche Zinni addita presunte «negligenze politiche e tecniche, oltre ad una scarsa avvedutezza non soltanto nella rimodulazione del Pai, ma anche sulla gestione delle vasche di espansione del Misa. Vorremmo sapere perchè non sono stati spesi i soldi che già c'erano negli anni '80, fondi Fio per diversi miliardi di lire destinati alle vasche. Sono forse stati dirottati ad altri interventi?».

Ciccioli ha tracciato un parallelo con l'alluvione del 2011 a Casette d'Ete, nel Fermano (due le vittime). L'ex sindaco dell'epoca è stato rinviato a giudizio con l'accusa di comportamenti omissivi sia riguardo alla gestione dell'emergenza, sia rispetto alla sicurezza. «Sappiamo - ha concluso - che sull'alluvione di Senigallia la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo di indagine; chiediamo che venga nominato un perito come consulente».

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