Senigallia, oggi l'addio ad Alexandra
"Era un angelo dagli occhi blu"

SENIGALLIA - Oggi l'ultimo saluto ad Alexandra Maich, a cui sarà dedicata una serata evento per ricordarla organizzata dall'amica e imprenditrice Nenella Impiglia. "Era piena di vita e nonostante la malattia ha sempre avuto un grande entusiasmo - la ricorda Nenella Impiglia -, per lei ero come una seconda madre, lei mi dava la forza per incoraggiarmi come scrittrice, io per affrontare la malattia. Il suo sorriso sono certa risplenderà nel cielo. Ho intenzione di organizzare una serata in sua memoria per presentare il libro scritto insieme, se lo merita". Nel 2015 Alexandra Maich insieme a Nenella Impiglia e Beatrice Mistretta ha scritto il libro "Gusto, buon gusto e savoir fair". “È tutto il giorno che ho in mente quegli splendidi occhi blu - il ricordo di Beatrice Mistretta - quel sorriso e quella cascata di capelli biondi. Dobbiamo ricordarla così”. 

Alexandra Maich era nata il 16 novembre 1974 e si divideva tra Senigallia, dove aveva la residenza in via Bologna, e la città di Bologna dove ha trascorso anche gli ultimi giorni. Era stata sposata con il calciatore del Milano Tomas Locatelli, dalla cui unione era nato il figlio Theed che ora ha 18 anni. Alexandra Maich aveva lavorato come modella, scrittrice e attrice. I bellissimi scatti che ne ritraggono il viso angelico e sempre sorridente sono del fotografo senigalliese Roger Conti, suo grande amico. "Ho un ricordo divertente di quando siamo usciti dall'Excelsior a Venezia durante la mostra del cinema nel 2006 - racconta - in cui veniva presentato il trailer del film “Il mio nome è nessuno”, dove lei era protagonista e io il fotografo di scena. Ci hanno paparazzato, scattandoci delle foto e ne abbiamo riso molto tra di noi”. Alexandra Maich, morta nella notte tra sabato e domenica all'età di 41 anni, lascia due figli di 18 e 8 anni, il compagno Alessandro, il padre Giorgio ex responsabile dell’Azienda di soggiorno, la madre Eleonora e il fratello Matteo. I funerali si terranno oggi alle 15 nella chiesa del Portone.