Senigallia, Ale vuole tornare a scuola
ma venti compagni non sono vaccinati

Senigallia, Ale vuole tornare a scuola ma venti compagni non sono vaccinati
di Sabrina Marinelli
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Luglio 2019, 07:35

SENIGALLIA - Venti bambini non vaccinati alla primaria Rodari ed Alessandro, immunodepresso, rischia di non poter andare a scuola. La storia di Alessandro Parma e della sua straordinaria famiglia è nel cuore di ogni senigalliese.

Vaccini: 30 famiglie indagate. Un boomerang le denunce ai presidi

Il bimbo, a cui è stata diagnosticata una grave forma di leucemia, è riuscito a farla regredire ed ora sta bene. Mercoledì scorso è tornato a casa e, dopo l’isolamento in ospedale dello scorso anno, finalmente potrà rientrare in classe. E’ iscritto alla terza elementare della scuola di via dei Gerani alle Saline. C’è però un problema. Grande. Ci sono 20 bambini non vaccinati.
 
«Alessandro in questo momento è immunodepresso – racconta il padre Daniele Parma - e dovrà fare tutti i vaccini come se fosse appena nato. La sua classe è tutta vaccinata ma la preside ha detto che 20 bambini a scuola non lo sono». Un pericolo. «Ne dovremo parlare con i medici di Roma per vedere cosa ci consigliano – prosegue il padre – perché, anche se non sono in classe, durante la ricreazione o all’entrata e all’uscita da scuola potrebbe entrare in contatto con loro. Lui vorrebbe stare con i suoi compagni di sempre». Non vuole restare a casa a studiare. Vuole andare a scuola, seguire le lezioni in classe come tutti i bambini. I genitori hanno chiesto al dirigente scolastico quale fosse la situazione e ad oggi ci sono 20 alunni non vaccinati. «Parlarne ora forse è prematuro perché mancano quasi due mesi – conclude il padre – però vorremmo sensibilizzare i genitori di questi bambini. Chiediamo solo che Ale possa andare a scuola e che possa farlo sapendo di non correre rischi».
Diverse famiglie, solidali con quella di Alessandro, dicono invece che non c’è tempo da perdere. Per far cambiare idea a chi è contrario alle vaccinazioni potrebbero non bastare questi due mesi scarsi. Nessuno infatti vorrebbe che Alessandro si vedesse costretto a rimanere a casa, isolato dal resto della classe, perché qualcuno potrebbe mettere in pericolo la sua vita. In molte scuole c’è una minoranza di studenti non vaccinati dai genitori per i più svariati motivi. Non tutti magari sono convinti no vax. In questo caso però si rende necessario un ricorso in massa per garantire tutte le tutele ad un bambino che non può permettersi di prendere una malattia infettiva, come il morbillo o la varicella. Alessandro è già mancato a lungo dopo essere partito per Roma con la famiglia per curarsi ma adesso può tornare a scuola. Sta meglio. 
Voglia di normalità
La normalità, che la malattia gli ha negato, adesso potrebbe finalmente riprendersela, se non fosse per quei 20 bambini. Dipende tutti dai loro genitori. In classe non corre pericoli. Le famiglie dei suoi compagni non ci hanno pensato due volte e hanno provveduto ad una vaccinazione di massa.

Negli spazi comuni però il bimbo, che ad agosto compirà 8 anni, rischia invece di incrociare uno dei 20 che non si è sottoposto alla profilassi. La speranza della famiglia è che entro il 16 settembre, giorno in cui tornerà a suonare la campanella, tutti siano vaccinati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA