Senigallia, alcolici dello stupro
acquistati prima del party

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Giovedì 23 Aprile 2015, 21:04 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 18:46
SENIGALLIA - Riserbo sulle indagini della violenza sessuale denunciata dai genitori di una 17enne.

Nemmeno la famiglia della giovane ha avuto accesso a tutti i risvolti degli accertamenti condotti dai carabinieri su disposizione della Procura di Ancona. I fatti risalgono all'agosto del 2014 e nel frattempo le indagini sono state concluse. A breve il pubblico ministero dovrà decidere se formulare una richiesta di rinvio a giudizio per il 23enne, accusato di violenza sessuale dai genitori della minore, o se archiviare il caso.



Sulla vicenda preferisce non intervenire l'avvocato Domenico Liso, legale della famiglia, vista oltretutto la delicatezza del caso che coinvolge una minorenne. Il 23enne, già noto alle forze dell'ordine, nega invece che ci sia stata una qualunque forma di violenza, convinto che il rapporto sia stato consensuale.



Nella caserma di via Marchetti bocche cucite sull'esito delle indagini. Stupite invece le persone che hanno partecipato alle festa, inserita in un evento estivo, alla quale erano presenti soprattutto adulti e dove, di alcol ne è stato servito davvero poco. Il party, che si è tenuto in una country-house di Sant'Angelo, aveva come elemento portante il ballo.



A parte qualche cocktail servito nella circostanza come in qualsiasi festa, non si è registrato un eccesso da questo punto di vista. A confermarlo anche gli amici dei due giovani coinvolti nella vicenda, ascoltati dai carabinieri.
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