Senigallia, addio Icaro Manfredi
violinista con una vita picaresca

Icaro Manfredi
Icaro Manfredi
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Venerdì 12 Giugno 2015, 21:04 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 22:53
SENIGALLIA - Lo avevano trovato morto in casa per cause naturali un mese fa a Ostra dove si era stabilito lasciando Senigallia, ma tutti gli amici hanno saputo solo ieri della sua tumulazione che ha avuto luogo in forma privata. Sicché Icaro Manfredi, violinista che aveva preferito alla carriera una esistenza fuori dagli schemi, se ne è andato a 69 anni senza clamore. Non aveva più familiari stretti, ma tanti ricordano ancora i genitori che gestivano un banco di frutta e verdura al Foro annonario. Tra il '65 e il '71 aveva vinto concorsi nell’Orchestra stabile dell’Angelicum di Milano, nell’Orchestra sinfonica Rai Scarlatti di Napoli, aveva primeggiato nei concorsi internazionali di Carpi e Vittorio Veneto, poi in quello bandito dall’Orchestra sinfonica Aidem a Palazzo Pitti e in quello del Casinò di Sanremo. Avrebbe potuto fare il professionista, preferì invece tornare a Senigallia, accettando qualche scrittura all’estero (Germania e Sud America), prima di staccarsi dalla musica inseguendo un’esistenza quasi picaresca.

“Avremmo tutti voluto partecipare al suo funerale - ci dice commosso Aldo Massi -, ma abbiamo saputo della sua tumulazione quando era già avvenuta. Federico Mondelci, virtuoso del sassofono a livello internazionale e originario di Pongelli, è rimasto molto colpito quando gli ho dato la notizia. Icaro ci mancherà, coi suoi pregi e i suoi difetti, ma anche con i suoi spontanei gesti di solidarietà e di amicizia che forse non tutti hanno compreso”.

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