A Senigallia abbattuta la casa del fotografo di fama mondiale Mario Giacomelli, il Fai: «Scelta sconsiderata»

A Senigallia abbattuta la casa del fotografo di fama mondiale Mario Giacomelli, il Fai: «Scelta sconsiderata»
A Senigallia abbattuta la casa del fotografo di fama mondiale Mario Giacomelli, il Fai: «Scelta sconsiderata»
di Sabrina Marinelli
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 07:35

SENIGALLIA - Lo sdegno del Fai per l'abbattimento a Senigallia della casa del fotografo di fama mondiale  Mario Giacomelli, di cui ormai non è rimasto più nulla. Dalla sezione cittadina del Fondo per l'ambiente italiano invocano una legge regionale che tuteli case e studi di personaggi di rilievo, come è stato il maestro della fotografia senigalliese e un museo in città dedicato a Mario Giacomelli. I senigalliesi hanno seguito, rammaricati, in queste settimane l'abbattimento della villa di Giacomelli, all'angolo tra via Verdi e via Leoncavallo.


Demolita la casa del maestro della fotografia Mario Giacomelli


L'allestimento del cantiere è iniziato a fine novembre e nei primi giorni di dicembre le ruspe hanno iniziato a demolire l'edificio, dove all'ultimo piano sorgeva la soffitta adibita a camera oscura.

Tra quelle mura hanno preso forma gli scatti che hanno reso Mario Giacomelli famoso nel mondo. Negli Stati Uniti, soprattutto, sono state numerose le esposizioni delle sue opere nel nuovo millennio.

«Nella città della fotografia abbiamo appreso con grande sconcerto e dolore che è stata abbattuta la casa di Mario Giacomelli riporta una nota del gruppo Fai di Senigallia -. Azione sconsiderata, pari allo smantellamento della sua storica tipografia, subito dopo la sua morte. È urgente una legge regionale che favorisca la tutela e l'apertura al pubblico delle case e degli studi delle preminenti personalità del nostro territorio. Si potrà così far conoscere questo patrimonio, dove la cultura ha la forma di casa e i suoi illustri abitanti ci parlano ancora attraverso le stanze, le opere, gli effetti personali e di lavoro conservati».

Lo sdegno del Fai: «Perduto un luogo della memoria»


Nella casa di via Verdi il maestro ha vissuto dal 1961 fino alla sua morte, avvenuta nel 2000. La tipografia invece era in via Mastai dietro il Comune. «La perdita di questo luogo di memoria prosegue la nota riferendosi all'abitazione - fa sì che il Gruppo Fai di Senigallia sostenga con ancora più vigore l'apertura di un museo dedicato a Mario Giacomelli, degno di ospitare le sue opere e tutte quelle già conservate nel Musinf». L'assessore alla Cultura Riccardo Pizzi risponde così: «Trattandosi di un edificio privato non posso entrare nel merito delle scelte fatte ma una cosa è certa: fare memoria è importante. Ben venga quindi una legge, come suggerisce il Fai, a sostegno di luoghi simbolici». Sul museo aggiunge: «Una parte di palazzo del Duca ospita già una mostra permanente di Mario Giacomelli, dove vengono esposte a rotazione le sue fotografie. Abbiamo inoltre riattivato il Musinf, presso la sede dell'ex ostello, ed è nostra intenzione, grazie anche al sostegno della Regione a Senigallia Città della fotografia, darne sempre maggiore risalto».

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