Sassoferrato, addio a Beatrice uccisa
dal gas, abbraccio alla famiglia straziata

Sassoferrato, addio a Beatrice uccisa dal gas, abbraccio alla famiglia straziata
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Domenica 13 Gennaio 2019, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 17:10
SASSOFERRATO - È un abbraccio grande tutta la Vallesina fino all’entroterra quello della comunità della chiesa cristiana evangelica alla famiglia di Beatrice, la bimba di 10 anni morta avvelenata dal monossido di carbonio nelle prime gelide ore di venerdì scorso ad Aspro, nell’Appennino sentinate. Si è mobilitata da due giorni, dalle prime ore della tragedia per aiutare la coppia brasiliana, la mamma Rosimeire Anovich, il papa William Casteli e l’altro figlio di 7 anni, salvato in extremis solo dopo una lunga seduta di ossigenoterapia alla camera iperbarica di Fano.

«Stiamo cercando di proteggerli, con la preghiera e la viciananza. È così che l’amore di Dio si dimostra – spiega il Pastore Livio Vitiello alla guida della comunità –. Il rito funebre è aperto a tutti e si svolgerà domani (oggi per chi legge, ndr) a Fabriano».
  
E così ieri, mentre la famiglia devastata dal dolore è ospite nella grande casa di un’altra famiglia evangelica a Castelbellino, confratelli e consorelle si sono distribuiti i compiti: chi per sbrigare le pratiche in Comune, chi per organizzare il rito funebre, chi per recarsi ad Aspro nel villino, per «pulire e mettere in ordine affinché, quando il corpo di Beatrice sarà di ritorno a Fabriano, Rosy e William non si debbano preoccupare di altro».

Hanno tentato di rimuovere, nei limiti del possibile, ogni segno della tragedia: quelle lasciate dall’ambulanza e dai sanitari del 118, dai vigili del fuoco venuti da Arcevia, dall’unità anconetana che si occupa delle rilevazioni ambientali di sostanze nocive e tossiche e dai Carabinieri di Sassoferrato che indagano sul dramma. Tracce materiali che, purtroppo, non cancelleranno l’incubo di quei minuti, quando la mamma Rosimeire ha provato prima delle 7 a risvegliare i suoi bambini per andare a scuola e ha trovato morta nel suo lettino Beatrice e in fin di vita il fratellino.

Anche i paesi intorno ad Aspro si stanno organizzando. «Stiamo pensando a come manifestare nel miglior modo possibile la nostra vicinanza alla famiglia – spiega Giovanni Mezzopera di Coldellanoce -. Oltre al nostro sincero affetto, pensiamo a una colletta». Intanto ci s’interroga sull’incidente. Su quella stufa a legna in funzione da oltre undici anni, da quando la coppia ha comprato il villino e che, per ragioni ancora da accertare, ha esalato il gas killer saturando l’aria della camera dove dormivano i due bambini. «Sono addolorata – commenta la sassoferratese Rosella Garofoli, ex compagna di Alex Casteli, il fratello di William – per la bambina e per i miei cognati. I miei due figli andavano spesso dai cugini, anzi adoravano passare la notte da loro e dormire proprio in quella cameretta. L’impianto di riscaldamento è stato sempre perfettamente funzionante. Sapere che ha avuto una così letale disfunzione è un pensiero che mi angoscia».

Un’angoscia che in tante case si prova a sciogliere con i racconti soprattutto per aiutare i bambini, compagni di scuola di Beatrice, a metabolizzare la notizia. Racconti che parlano di una bimba esile, timida, educatissima che «voleva studiare lo spagnolo in prima media – ricordano in segreteria dell’Istituto didattico di Sassoferrato – la lingua che si avvicinava secondo lei al portoghese, quella del Paese dove erano nati i suoi genitori». Da ieri la salma è presso la casa del commiato Bondoni, in via Pietro Nenni a Fabriano. Sala che oggi sarà aperta per le viste dalle 8 fino alle 17. L’orario del culto funebre evangelico che si svolgerà in una sala della casa funeraria “Infinitum”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA