La banda dell'Audi
​impronte sulla supercar

La banda dell'Audi ​impronte sulla supercar
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Giovedì 19 Febbraio 2015, 22:06 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 13:15
SAN MARCELLO - La supercar Audi A6 Rs, l'ammiraglia della banda dell'Audi sequestrata da polizia e carabinieri martedì sera, “parla” attraverso le impronte rinvenute su volante e cruscotto, di quei banditi che dopo averla rubata a ottobre a Verona l'hanno resa il bolide imprendibile dei furti in Vallesina. Gli agenti l'avevano intercettata e inseguita più volte in autostrada e in superstrada, ma quei 480 cavalli di potenza del motore di origine Lamborghini capace di bruciare 100 km orari in appena 4 secondi e mezzo - impari rispetto alle cilindrate delle pattuglie a disposizione delle nostre forze di polizia - avevano reso facile la fuga dei banditi. La supercar nera dallo stemma a quattro cerchi era un fantasma che compariva e scompariva laddove venivano consumati furti. E quando veniva intercettata dagli autovelox aveva sempre targhe diverse. I banditi le avevano cambiato il colore della carrozzeria, da nero a grigio metallizzato, facendo una verniciatura fai da te. La latitanza del bolide è durata fino a martedì, quando i banditi (tre uomini sembra dell’est Europa, forse albanesi o slavi) l’hanno nascosta in una stradina poderale tra via Montelatiere e via Delle Fonti, al buio. Una zona strategica per compiere delle razzie nelle case isolate di quel quartiere, convinti che essendo scampati all’ennesimo inseguimento con polizia e carabinieri nel pomeriggio, non li avrebbero notati nascosti là. Ma non avevano calcolato che quel terreno era molle per la pioggia del pomeriggio, che la supercar dall’assetto basso, massiccia e ben piantata sull’asfalto con i suoi 1865 chili di massa, si sarebbe potuta impantanare. Accelerando per scappare, mentre le sirene delle volanti si avvicinavano a via Montelatiere, hanno conficcato ancora di più le ruote nella melma, tanto che i ladri sono stati costretti ad abbandonarla e fuggire a piedi. Ora il bolide è sotto sequestro giudiziario: gli esperti della Scientifica del Commissariato la stanno analizzando alla ricerca di reperti utili alle indagini. Vi sono, specie sul volante, molte tracce e frammenti di impronte che dovranno essere ricomposte. Montava una targa rubata da una Mini appartenente a una ragazza di Recanati. Sotto al cofano, si vede bene come il colore originario sia stato coperto malamente. Sui sedili posteriori, rinvenute anche armi (manganello, coltello, cacciavite..), guanti e passamontagna. Rinvenuti in un uliveto anche due mazze da 5 chili, un'ascia, un piede di porco e un metal detector. Armi che dimostrano come questa pericolosa banda non si facesse certo scrupoli, trovandosi davanti qualcuno a minacciarlo o peggio, pur di portare a termine i propri piani criminosi. Tutti gli arnesi e le armi rinvenute sono sotto sequestro, li stanno analizzando. Intanto i banditi sono fuggiti a bordo di una Fiat Panda di colore giallo rubata all'alba di giovedì in un'azienda agricola di San Marcello. Non è stata ancora trovata, è caccia aperta su tutto il territorio.
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