Salvini: «Tornerò a Senigallia», l'albergatrice che lo ha ospitato: «Con il caro bollette speriamo di esserci ancora»

Salvini: «Tornerò a Senigallia», l'albergatrice che lo ha ospitato: «Con il caro bollette speriamo di esserci ancora»
Salvini: «Tornerò a Senigallia», l'albergatrice che lo ha ospitato: «Con il caro bollette speriamo di esserci ancora»
di Maria Cristina Benedetti
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Domenica 4 Settembre 2022, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 08:24

ANCONA - Lo scambio di battute a colazione diventa proclama da campagna elettorale. «Si sta davvero bene qui da voi. Tornerò» è il grazie di Matteo Salvini a Silva Tenenti che l’ha ospitato nel suo resort. La titolare del Finis Africae di Senigallia coglie l’occasione: «Speriamo d’esserci ancora. Con le bollette che paghiamo», esclama. Traduce in cifre il suo sfogo: «Per la luce siamo passati dai 7.400 euro del luglio dell’anno scorso a 21.800. Il triplo». Il leader leghista il tempo d’arrivare a Fano per un comizio e converte quel caso in una storia-simbolo.

Tra la dolcezza e la quiete delle colline, sulla provinciale Sant’Angelo, lei che è il motore propulsore di questo paradiso tuttavia non si piega: «A chiudere non ci penso proprio, ma il governo deve dare risposte. Così non si lavora. Aumentiamo i prezzi, penalizzando i clienti, o decidiamo di rimetterci?». Dissente: «Perché tassare gli extra-profitti delle aziende energetiche e non decidere di fissare un tetto-limite alle tariffe?».

Guai a cedere. 


La visione


Dall’alto dei caseggiati che gestisce, Serena Berra spazia. Da amministratrice di una quarantina di condomini dorici offre la visione d’insieme. «Ancora non mi è capitato di vedere gente che non paga. Il problema sarà la stagione che verrà». Simula, immagina, si scoraggia: «Prendiamo una palazzina con dieci unità abitative e riscaldamento centralizzato: la bolletta 2021 da 13mila euro è lievitata a 20mila. Ma ora che si prospettano aumenti quintuplicati con quale preventivo mi presenterò?». Ipotizza le contromosse: «Le ore di accensione, che al massimo sono dodici al giorno, verranno ridotte. Chi ha piazzato le valvole termostatiche ai termosifoni si regolerà in autonomia». Una lieve consolazione: «La bolletta condominiale della luce invece è diminuita: il governo ha tolto gli oneri di sistema, la voce che pesava di più rispetto al consumo». Il suo controcanto è un denominatore comune: «Si deve puntare a una soluzione europea e accelerare sulle fonti alternative. L’Italia è molto indietro: da noi non si riesce ad agire in prospettiva». Mai. 

La lavanderia


Centrifuga e asciuga alla grande, ma non è sufficiente per Rachele Agnoloni. Si unisce ai forzati delle utenze impazzite la titolare della Lavanderia Senigalliese: serve alberghi e ristoranti, con 30 dipendenti d’estate e 12/13 in inverno. «Siamo sul mercato da 40 anni». Con i numeri “tocca”: «Lo scorso luglio la bolletta del metano è stata da 11.200 euro, quest’anno 42mila, per lo stesso consumo da 19mila metri cubi. Grazie alla Confartigianato siamo riusciti a trovare gestori più convenienti. Ma il problema resta». Ammette: «Abbiamo aumentato del 20% i prezzi anche perché sono cresciute le materie prime: cotone e detergenti. La stagione è stata buona, il che ci ha permesso di sostenere i rincari, ma dopo l'autunno si fermerà l’80% delle strutture. Allora?». Teme l’effetto domino, ma non indietreggia. «A chiudere non ci penso a ridimensionarmi, come orari di lavoro, sì».


La produzione 


L’amarezza della dolcezza è il paradosso di Jacopo Corona. Dal suo biscottificio sociale Frolla di Osimo, dove 16 ragazzi disabili su una squadra di venti impastano e sfornano, parla da presidente della Cna panificatori e dolciari. «Le mie bollette sono passate da 400 a 1.200 euro, ma Natale sarà il periodo di massima produzione. E lì che temo». In attesa dei tempi più duri, parla per la categoria. Tutta. «Rischiamo di bloccare una ripresa che sembrava possibile grazie alla stagione turistica». Ricorda: «A dicembre 2021 il costo del gas era di 95 euro a MWh, oggi ha superato i 300 euro a MWh. Così i business plan delle imprese produttrici sono carta straccia». Teme la stagflazione: stagnazione economica più inflazione. «Chiediamo con forza un intervento del governo su credito d’imposta e incentivi alle rinnovabili». Ma mai senza l’Europa: «Occorre mettere un tetto al prezzo del gas e disaccoppiare i mercati dell’energia». È solo amarezza la sua.

Con un post rilancia, Simone Pugnaloni. Il sindaco di Osimo invoca «una legge che elimini i vincoli per il fotovoltaico sui tetti dei centri storici» . S’impegna: «Invierò una missiva come responsabile dell’ Anci Marche urbanistica e lavori pubblici al ministro dei Beni culturali e della transizione ecologica». Un inno al sole. 

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