Saldo Tari, la beffa arriva per posta
Un avviso pure al papà del sindaco

Saldo Tari, la beffa arriva per posta Un avviso pure al papà del sindaco
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Domenica 13 Gennaio 2019, 07:50
OSIMO -  Circa 800 avvisi bonari sono stati inviati il mese scorso da Astea per saldare la Tari del 2013 riferita a metrature di soffitte e mansarde non dichiarate. Importi che vanno dai 10 ai 100 euro e che sono dovuti in base ad una legge nazionale cambiata proprio nel 2013 che prevedeva di conteggiare nelle metrature di casa anche mansarde e soffitte con altezza inferiore al metro e 80. Un cambiamento che andava a modificare il conteggio della tassa rifiuti per le utenze domestiche.

 

Tra i primi a ricevere la lettera con cui Astea chiede di presentarsi in via Guazzatore per chiarire la posizione c’è il papà del sindaco. Ad annunciarlo lo stesso Pugnaloni ieri su Facebook nel tentativo di sedare la polemica che stava montando in poche ore. «Uno dei primi avvisi bonari –ha fatto sapere Pugnaloni- è giunto a casa dei miei familiari. Ho detto subito loro di andare a chiedere informazioni e quanto è stato spiegato dagli operatori Astea risponde a quanto ho chiarito sia sui social media che a tutte le famiglie che mi hanno chiamato». I genitori del sindaco hanno onorato quanto dovuto, poche decine di euro, ma tanto è bastato per far scattare la denuncia di altri utenti Astea, che sui social si sono sfogati parlando di regalo di Natale inaspettato. 

Il sindaco ieri ha chiarito che «con l’introduzione della Tares nel 2013 l’imponibile aumentava perché le metrature delle mansarde vanno conteggiate tutte», indipendentemente dalle misure. La tassa rifiuti «è una tassa –ha aggiunto Pugnaloni- che va in autocertificazione da parte di ciascuna famiglia. Se nessuno l’avvisa che le regole cambiano, la famiglia ogni anno è convinta che pagare come l’anno prima sia giusto».

Per questo secondo il sindaco «nel 2013 l’amministrazione Simoncini doveva specificatamente indicare il cambio di applicazione della tassa rifiuti sui metri quadri delle mansarde e non l’ha fatto». Ed ora, a distanza di 5 anni, la tassa dovuta rischiava di andare in prescrizione, per questo Astea a fine 2018 ha inviato in due tranche i circa 800 avvisi. «Se non li avessimo inviati –ha detto Pugnaloni- saremmo stati perseguiti dalla Corte dei conti». Gli utenti che si presentano agli sportelli Astea possono regolarizzare senza l’aggiunta di interessi e sanzioni: «Questa –assicura il sindaco- è l’indicazione dell’amministrazione seguendo le normative vigenti».

L’affondo alle Liste civiche: «Chi nel 2013 occultava le notizia e rimaneva generico perché sei mesi dopo si votava si assuma le sue responsabilità». L’allora sindaco Simoncini: «È una accusa falsa, mossami da un Pugnaloni in difficoltà per i tanti osimani colpiti da questo nuovo caso di cartella pazza». Simoncini precisa che «i contenuti della precedente tariffa rifiuti in vigore nel 2013 e deliberata dalla mia amministrazione furono oggetto di comunicazione alla cittadinanza, oltre che mediante i diversi canali istituzionali, anche in numerose assemblee». A riprova l’ex sindaco ha pubblicato su Facebook un estratto del verbale del Cdq di San Biagio del 15 marzo 2013 per dimostrare che si fosse parlato della Tares, ma dal testo non appare alcun riferimento a mansarde e soffitte.
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