«Mi hai rotto lo specchietto dell'auto». E il truffatore gli spilla 350 euro: condannato dal tribunale di Ancona

«Mi hai rotto lo specchietto dell'auto». E il truffatore gli spilla 350 euro: condannato dal tribunale di Ancona
«Mi hai rotto lo specchietto dell'auto». E il truffatore gli spilla 350 euro: condannato dal tribunale di Ancona
di Federica Serfilippi
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Sabato 28 Gennaio 2023, 03:30

ANCONA - Mette in scena la truffa dello specchietto e spilla 350 euro a uno studente universitario: condannato a sei mesi. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice Pietro Renna nei confronti di un 26enne rom, all’epoca dei fatti - nel maggio del 2017 - denunciato dai carabinieri. Doveva rispondere di truffa aggravata dalla minorata difesa della vittima. La persona offesa, infatti, ha dei deficit uditivi che lo costringono a portare l’apparecchio acustico. 

 
I fatti


Il verdetto è arrivato dopo la testimonianza resa in aula dall’ormai ex studente dell’Univpm.

La mattina della truffa stava procedendo lungo la Variante per raggiungere il polo di Monte Dago. A un certo punto aveva sentito uno strano rumore. «Non gli ho dato peso - ha raccontato - e ho proseguito con la mia auto fino al parcheggio dell’università. Sono stato affiancato da un ragazzo, aveva una Ford Fiesta che presentava lo specchietto rotto. Voleva che gli dessi i soldi, ha quantificato il danno in 400 euro». La frode avrebbe preso credibilità perché sulla carrozzeria dell’utilitaria della vittima c’era un «segnetto», come se fosse un graffio dovuto proprio all’impatto con un altro veicolo. «Alla fine - ha continuato la vittima - dopo una piccola trattativa, abbiamo deciso per il prezzo: 350 euro. Solo che io non avevo quei soldi. Sono dovuto andare a prelevarli allo sportello automatico». Nel tragitto, l’imputato aveva seguito con la sua auto la vittima. I soldi erano stati poi consegnati. 


La scoperta


Una volta tornato a casa, lo studente aveva dovuto fare i conti con la realtà: era stato vittima di una truffa. Quel segno sulla carrozzeria della sua auto non era un graffio, ma una linea che si poteva cancellare facilmente con una piccola operazione di pulizia. «La mia auto, insomma, non aveva riportato danni». Per stringere il cerchio attorno al 26enne era stato fondamentale un particolare: aveva un dito steccato e in quei giorni era stato denunciato da altre vittime per la truffa dello specchietto. 
 

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