Mancio: «Autostrade vergogna». L’ira del ct in auto dopo la partita con la Lituania: «Chiusa e senza un cartello»

Mancio: «Autostrade vergogna». L’ira del ct in auto dopo la partita con la Lituania: «Chiusa e senza un cartello»
di Fabrizio Romagnoli
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Venerdì 10 Settembre 2021, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:28

JESI - Prima la Lituania, pratica archiviata portandosi sul 3-0 in mezz’ora e tornando coi suoi azzurri in pole position per la qualificazione ai Mondiali 2022. Poi il Ct Roberto Mancini, qualche ora dopo il 5-0 di Reggio Emilia, di avversario se ne è scelto un altro. Più robusto dei lituani ma pure questo con le sue debolezze. E forse pure più capace, a leggere poi i commenti, di unire al fianco di Mancini il tifo degli italiani: Autostrade per l’Italia e i blocchi per lavori lungo le arterie a pedaggio della viabilità italiana.

Campo sul quale si è consumato il match, i social. Instagram in particolare, dove il Mancio conta 1,1 milione di follower. «Queste sono le autostrade italiane- l’attacco, più da centravanti di sfondamento che da raffinato ispiratore di gioco quale era, di Mancini- arrivi a mezzanotte dalla A7 allo svincolo A26 e trovi l’autostrada chiusa senza un cartello che segnala la chiusura. Vergognatevi ma in tanti dovete vergognarvi» ha sbottato il Ct – diretto verso la Liguria e la Costa Azzurra (ieri le foto strappate dai fan sempre su Instagram lo localizzavano a Saint Tropez) - in una “storia”. Taggando Autostrade per l’Italia e chiudendo con “vergogna”. Sempre su Instagram, Autostrade per l’Italia ha risposto al Ct e tentato di acciuffare un pareggio: «L’informazione della chiusura, inserita nella home page del nostro sito, è risultata sempre esposta sui panelli luminosi in avvicinamento al tratto interessato. Prendiamo in ogni caso spunto dal suo messaggio- dice Aspi taggando Mancini- e cercheremo di migliorare ancora di più l’informazione. I nostri tecnici e operai stanno facendo sforzi inauditi per portare avanti un lavoro non visibile a chi viaggia ma che consiste nella completa ristrutturazione delle gallerie per allungarne la durata di decine di anni. Uno sforzo che comporta inevitabili disagi ma necessario. Dentro quelle gallerie lavorano ogni giorno e notte centinaia di uomini e donne che danno il massimo per rispettare i tempi. Le andrebbe di venire a conoscerli? Saremmo lieti di invitarla a un sopralluogo. Troverà tanta passione e impegno, oltre che accesi tifosi suoi e della Nazionale che, invece che vergognarsi, la accoglieranno in modo affettuoso». 

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