Ricky e il compleanno da 20mila like a Osimo. Per magia l’inclusione diventa virale

Ricky e il compleanno da 20mila like a Osimo. Per magia l’inclusione diventa virale
Ricky e il compleanno da 20mila like a Osimo. Per magia l’inclusione diventa virale
di Antonio Pio Guerra
3 Minuti di Lettura
Domenica 5 Febbraio 2023, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 07:51

OSIMO - Nel marasma di foto patinate e storie rocambolesche che i social ci propinano quotidianamente, alle volte è proprio il più semplice e spontaneo dei sorrisi quello che “buca” lo schermo ed arriva dritto al cuore di migliaia di persone. È la storia di Riccardo, giovane impiegato del Microbiscottificio Frolla di Osimo. Nel giro di poche ore, la foto con cui la cooperativa osimana gli augurava buon compleanno è diventata virale, totalizzando oltre ventimila “mi piace”, tremila commenti e finendo sullo schermo di più di due milioni di utenti.

Numeri da capogiro anche per Frolla, che già può contare su una solida base di followers affezionati tra Instagram, Facebook e chi più ne ha, più ne metta. 


L’exploit


Anche se Riccardo, a dirla tutta, è forse il meno sorpreso da questo successo di tutto lo staff. «Sì», ci risponde quando gli chiediamo se si aspettasse questo exploit. «Ma lui» spiega la mamma «è proprio uno showman».

Oltre a dar spettacolo con i suoi dolci e dietro il bancone del bar, Riccardo è infatti un batterista, un abile cavallerizzo ed un judoka. Sono queste qualità a renderlo speciale, non certo la sua disabilità. Riccardo è affetto da sindrome di Down ma è forse l’ultima cosa che conta. Come conta poco la disabilità degli altri diciotto ragazzi che con lui lavorano in Frolla, ben noto biscottificio di Osimo che fa dell’inclusione la sua missione. 


Il laboratorio


A mandare avanti la proverbiale baracca sono infatti gli stessi ragazzi, guidati nella loro esperienza dai soci fondatori della cooperativa, Jacopo Corona e Gianluca Di Lorenzo, il primo da tempo nella ristorazione, il secondo con quindici anni d’esperienza nel sociale. A Jacopo abbiamo chiesto di definire il progetto in una parola e la sua pronta risposta è stata «condivisione». Subito dopo ci racconta la storia di Mirko, anche lui impiegato nel biscottificio e costretto su una carrozzina: «Una volta mi ha detto: “Magari non avrò buone gambe ma ho una buona testa. Le gambe le trovo negli altri ragazzi, a loro volta alle prese con qualche diversa disabilità”». Condivisione oltre che inclusione, ovvero dare a tutti l’opportunità di sentirsi parte non solo di un progetto ma anche di qualcosa di più. «Per me Frolla è una grande famiglia» confessa Riccardo. Perché oltre il lavoro c’è anche la possibilità di stare a contatto col pubblico e sviluppare amicizie che poi non rimangono in laboratorio o sul bancone del bar. 
«Spesso andiamo a cena insieme, festeggiamo i compleanni con una serata al bowling o al cinema» spiega Riccardo, che nonostante sia arrivato in Frolla soltanto a settembre, già ha legato con tutti i suoi colleghi. Qui si trova «benissimo», molto meglio del suo vecchio lavoro come commesso in un grande supermercato. Il perché è lui stesso a spiegarcelo: «Frolla mi dà la possibilità di mettermi in gioco. E poi, ho imparato anche a fare i biscotti!».

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