Ragazzi aggrediti dal branco
Notti da paura, chalet chiuso

Ragazzi aggrediti dal branco Notti da paura, chalet chiuso
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Sabato 20 Luglio 2019, 06:10
ANCONA  - Almeno quattro episodi di violenza registrati nell’arco di una settimana. Risse, ragazzi aggrediti da un branco di 15 persone e persino una rapina. Senza contare i vari danneggiamenti ai danni degli arredi degli stabilimenti balneari. Per troppe volte, dall’inizio di luglio, le forze dell’ordine e i soccorritori del 118 sono stati chiamati a intervenire sul litorale di Palombina, soprattutto nel tratto compreso tra Ancona e Falconara. 

 

Alle preoccupazioni degli operatori e dei residenti della zona ha risposto celermente il questore Claudio Cracovia con un provvedimento che allunga le azioni del pugno di ferro iniziato con le attività commerciali che possono rappresentare un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica. Il primo a pagare per il far west di Palombina è stato lo chalet Gabbiano. Giovedì notte, i carabinieri di Collemarino e la polizia hanno fatto visita al locale, notificando ai gestori il provvedimento che intima loro uno stop di 20 giorni. Lo chalet dovrà rimanere chiuso fino al 7 agosto. L’interruzione delle attività del locale è stata decisa dal numero uno della questura in base all’ex articolo 100 del Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, secondo cui la sospensione della licenza può colpire un locale «nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini». 

La decisione di far chiudere lo chalet, uno dei locali di Palombina più frequentati dagli amanti della movida, è stata presa sulla scorta di una relazione compilata dai carabinieri della stazione di Collemarino che hanno ripercorso le ultime settimane di attività serale dello stabilimento. Va specificata una questione fondamentale: in capo ai proprietari e ai gestori dei locali non vengono ascritte dirette responsabilità sugli eventi finiti nel mirino delle forze dell’ordine. Il provvedimento di sospensione supera la sfera individuale, perché adottato nell’interesse collettivo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Inoltre, va detto che è anche particolarmente difficile per i gestori controllare ciò che avviene in ogni angolo dei locali che organizzano party, soprattutto in quelli situati lungo la spiaggia, dove l’accesso è libero e c’è un ricambio frequente di clienti. 

Il primo episodio preso in considerazione dagli investigatori e riferibile al contesto del Gabbiano è avvenuto lo scorso 7 luglio, quando una 40enne anconetana ha estratto dalla borsetta uno spray urticante per spruzzarlo sul volto di due uomini con cui stava trascorrendo la serata. Entrambi erano dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso perché colti da una crisi respiratoria. All’origine del gesto della donna ci sarebbero stati futili motivi e, probabilmente, un abuso di alcol. Sul posto erano intervenuti i carabinieri del Norm che, però, non avevano trovato alcuna bomboletta. Per i militari, il getto della sostanza era avvenuta proprio all’interno dello chalet o comunque poco distante. Quattro giorni dopo, un altro episodio. I carabinieri hanno ricostruito l’aggressione perpetrata ai danni di un 24enne che aveva partecipato a una festa organizzata dallo chalet Gabbiano. Mentre stava tornando a casa, è stato rapinato da due sconosciuti dei pochi soldi che aveva con sé. Per l’aggressione subita aveva perso i sensi. In sua difesa era intervenuto un ragazzo, rimasto lievemente contuso. L’ultima data presa in considerazione dai militari guidati dal comandante Giuseppe Colasanto è stata la notte del 13 luglio. 

In un primo momento, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, quattro giovani sono stati aggrediti da un branco composto da almeno 15 persone. Una vittima ha riportato la frattura del setto nasale (30 giorni di prognosi), un’altra contusioni al volto guaribili in 6 giorni. In un secondo momento è stata registrata una zuffa tra stranieri. Erano dovuti intervenire i carabinieri e gli agenti delle Volanti. Per gli investigatori, i fatti del 13 sarebbero tutti iniziati nei pressi dello chalet. Ma la questione non riguarda solo il Gabbiano. Quasi ogni notte, ci sono branchi di ragazzini ubriachi che scorrazzano lungo l’arenile. Lasciano bottiglie di birra vuote o frantumate sulla sabbia, oppure si divertono a danneggiare gli arredi degli stabilimenti. Lo scorso sabato, nel mirino dei vandali, sono finiti una staccionata, l’altalena per i bimbi di un ristorante e i mattoni che coprono i tubi dell’ultimo sottopasso del comune di Ancona. Il problema non sono solo i party degli chalet. 
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