"Discover Ancona" ma la città
è off limits a causa dell'incuria

L'area archeologica del Guasco è off limits
L'area archeologica del Guasco è off limits
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Lunedì 18 Maggio 2015, 21:58 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 10:50

ANCONA - Il progetto si chiama "Discover Ancona", scopri Ancona. Ma per un turista gli ostacoli sono insormontabili.

Il progetto è ambizioso, trasformare le decine di migliaia di turisti in transito in porto in visitatori della città. Una riscoperta del capoluogo di regione, Ancona in 100 minuti a detta della cartina "Discover Ancona", costola di Welcome to Ancona griffato dalla Camera di Commercio. Un viaggio nel cuore del capoluogo con una serie di siti scelti per esaltare le sue bellezze. Ma può una semplice cartina bastare per attirare le attenzioni di quei turisti in attesa di imbarcarsi? E soprattutto: cosa viene offerto a chi decide di seguire la mappa alla ricerca dei monumenti?. Per avere la giuste risposte non resta che seguire l'itinerario indicato proprio da "Discover Ancona" . Prima tappa l'Arco di Traiano in tutto il suo splendore, a seguire attraverso la "Portella della Dogana", la chiesa di Santa Maria della Piazza. E qui iniziano i primi problemi. Ai lati rifiuti abbandonati nei pressi dei cassonetti e pezzi di marmo appoggiati al portale in legno della chiesa che risulta chiusa. Non c'è un cartello che indichi la presenza del vicino ascensore né del porto romano che si trova a pochi metri dall'impianto di risalita. Qualche secondo e l'impianto di risalita porta in piazza Stracca, invasa dalle auto. Tra i siti indicati dalla mappa, la chiesa del Gesù i cui lavori di ristrutturazione nel 1743 furono eseguiti su progetto del Vanvitelli. La chiesa viene tenuta aperta il sabato e la domenica mattina dai volontari del Fai. La scalinata che sale dalla piazza è ricoperta da uno strato di deiezioni di piccioni. Stesso discorso per le colonne che si trovano a ridosso del porticato. La cartina invita a visitare il Museo Archeologico delle Marche a palazzo Ferretti. Tra un Suv e Wolkswagen spicca il portone di accesso al museo. Da queste parti la sosta selvaggia è di casa. Qualcosa da rivedere anche dalle parti della Cattedrale. Il sentiero panoramico di fronte alla chiesa è impercorribile, i cartelli che indicano gli orari dei sono invasi da piante di pitosforo. Erba muraria che non risparmia la facciata del Duomo. Basta alzare gli occhi verso una finestra a un paio di metri da terra per vedere una pianta. Vegetazione rigogliosa lungo lo scalone Nappi e nei pressi dei giardini pubblici dove non mancano piatti e bicchieri di carta abbandonati alla rinfusa. Bagni pubblici indicati sulla cartina che sono aperti solo nel fine settimana. In zona c'è perfino un materasso matrimoniale in lattice abbandonato da tempo. La mappa invita poi a scendere verso via Pio II per raggiungere piazza del Senato. Il camminatoio in legno con parapetto a ridosso della zona archeologica non è percorribile. Ancora chiusa e lo sarà fino a luglio la Pinacoteca in via Pizzecolli con la strada che risulta pulita e ben tenuta.

Ultima fermata la chiesa di San Domenico in piazza del Plebiscito che colpisce per tutto il suo splendore. Qualche metro più avanti la fontana realizzata su disegno dell'architetto Pietro Zara in marmo bianco ricoperta da uno strato di muschio verde.

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