Questura declassata, i sindacati in ansia: «Manca il personale, sono a rischio sicurezza e intelligence»

La Questura di Ancona perderà 50 unità a causa del declassamento
La Questura di Ancona perderà 50 unità a causa del declassamento
di Stefano Rispoli
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Martedì 29 Marzo 2022, 09:05

ANCONA - No al declassamento della questura dorica. No al depauperamento di poliziotti e mezzi. I sindacati alzano la voce e invocano un trattamento migliore per Ancona, capoluogo di regione con un porto e un aeroporto che non può essere trattato alla stregua - per fare un esempio - di L’Aquila, che ha più o meno le stesse risorse ma con la metà delle criticità e degli abitanti della provincia. Preoccupa la bozza dell’atto unico con cui il Viminale prevede il taglio di una cinquantina di operatori, portando la questura (declassata in terza fascia nel 2018 per la “eccessiva sicurezza” della città) sotto quota 200 unità. 

 
La lettera
Filippo Moschella, segretario provinciale del Sap, è pronto a sollecitare un intervento ufficiale del governatore Acquaroli. «Chiederò che si faccia portatore delle esigenze della categoria, che sono concrete e dettate dalla presenza di una frontiera aerea e marittima e da località costiere che attirano migliaia di turisti - spiega il sindaco di Sirolo -.

Garantire i controlli estivi è diventato difficoltoso per la carenza di personale, ma in generale l’attività di prevenzione e soccorso pubblico svolta dalle Volanti è complicata: la garantiamo grazie al sacrificio dei colleghi e al ricorso sistematico ai doppi turni e agli straordinari, fino a 50 ore al mese in certi casi». L’intero apparato di sicurezza è in affanno. «L’attività amministrativa e quella repressiva, svolta da Squadra Mobile e Anticrimine, sono messe a dura prova - denuncia Moschella -. Pensiamo al Codice rosso, che presuppone un intervento immediato di fronte alla segnalazione di un reato di genere».


L’intelligence
Per non parlare dell’attività di intelligence, su cui si ripercuotono i tagli degli ultimi anni. «La mole di lavoro è cresciuta, basti pensare alla complessità delle intercettazioni telefoniche, ma in tutto questo si sta ipotizzando un’ulteriore diminuzione del personale a disposizione di una questura, come la nostra, in cui l’età media è elevata». Il rischio è che senza un mirato ricambio generazionale e un’adeguata compensazione delle uscite, si perda per strada il know-how accumulato negli ultimi 20-30 anni dal personale di via Gervasoni, dove diversi uffici sono stati svuotati dai pensionamenti. 


L’impegno 
Anche l’Anfp (Associazione nazionale funzionari di polizia) si sta impegnando affinché il Ministero torni sui suoi passi. «Prendiamo atto della decisione del declassamento della questura, basata su determinati parametri, ma questa non deve comportare un depauperamento delle risorse per la sicurezza, che dev’essere vista come un investimento, non come un costo - sottolinea il segretario provinciale Massimiliano Olivieri -. Un ulteriore decremento determinerebbe una maggiore difficoltà nell’organizzazione dei servizi necessari per il mantenimento di elevati standard di sicurezza della provincia: tenuto conto del grande lavoro svolto dal porto, dalla frontiera, dall’aeroporto e la vocazione turistica della riviera, auspichiamo che, nonostante il declassamento, le risorse non vengano ridotte e che la questura di Ancona possa usufruire dei fondi per gli incrementi degli organici di polizia inseriti nella legge di Bilancio».

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