Pronto soccorso senza personale
altri due medici sono in partenza

Pronto soccorso senza personale altri due medici sono in partenza
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Martedì 22 Gennaio 2019, 07:50
OSIMO - Il pronto soccorso di Osimo ai minimi storici. Mai così carente è stata la pianta organica dell’unità di urgenza diretta dal primario Enzo Frati. Sono appena sei i medici oggi presenti con due in procinto di andarsene. Da protocollo ne servirebbero almeno undici. Con questi numeri è molto complicato garantire il doppio turno per il diurno.

 

Inevitabile poi lavorare di notte con un solo medico, con tutte le conseguenze del caso per l’utenza. I soldi e le intenzioni per assumere medici di pronto soccorso a Osimo ci sono. Ma l’ultima selezione indetta dall’Inrca a fine 2018 è andata deserta. E questa è una problematica che non pesa solo sul Ss. Benvenuto e Rocco: in tutta Italia sono sempre meno i medici che vogliono lavorare nei pronto soccorso, dove la sindrome di burnout è quasi inevitabile visto lo stress e i ritmi di lavoro. L’ultima denuncia sui disagi per le lunghe attese arriva da una paziente, E.R. le sue iniziali, ed è relativa alla notte tra sabato e domenica.

«Mi sono dovuta recare in pronto soccorso – scrive sui social la ragazza -. Sarei potuta rimanere a casa se il medico di guardia non avesse preferito dormire dandomi telefonicamente senza visitarmi un rimedio che poteva solo peggiorare la situazione». La ragazza è stata insomma costretta a recarsi al Ss. Benvenuto e Rocco dove «ho trovato un pronto soccorso totalmente allo sbando, incapace di far fronte a più emergenze contemporaneamente. Un medico e due infermieri per un pronto soccorso è davvero un’assurdità. Nessuno al triage e, suonando alla porta, rispondeva l’infermiere scocciato in quanto, oltre a rispondere a chi aveva bisogno di aiuto, era impegnato nello stesso momento con la rianimazione di un anziano».

Insomma, un lavoro fin troppo complicato per il personale del pronto soccorso, costretto quasi costantemente ai salti mortali. . Col passaggio del Ss. Benvenuto e Rocco dalla Asur all’Inrca il problema della carenza di personale è diventato sempre maggiore, visto che una parte dei dipendenti è voluto restare nell’Area vasta 2 e, dopo una fase di transizione, trasferirsi in altre strutture Asur.

Ma se per alcuni medici, come il dottor Alessio Maniscalco, hanno rinforzato ad esempio la chirurgia negli ultimi mesi, al pronto soccorso non sono ancora giunte novità positive. Per assurdo il 30 gennaio Inrca e Comune hanno previsto l’inaugurazione della terza corsia di chirurgia che dovrebbe ospitare l’Osservazione breve del sottostante pronto soccorso, che da decenni ha bisogno di nuovi spazi. Ma chi riempirà la nuova ala del dipartimento d’emergenza? Mancano infatti medici e infermieri per rendere funzionale l’atteso ampliamento, con la possibilità, se non si trova nuovo personale, di dover riconvertire la terza corsia della chirurgia ad altri usi e non più per l’Obi del pronto soccorso. 
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