ANCONA «I gavitelli? Perché no. In molte parti d’Italia e anche all’estero, vedi la Croazia, le boe di ancoraggio vengono utilizzate. Ma è una soluzione tampone: qui servono progetti più efficaci e a tutto tondo per salvare la baia».
Idee che non collimano con l’Area marina protetta perché «non ci sono le condizioni per attuarla, secondo il documento approvato dalle forze politiche del centrosinistra che hanno indetto le primarie». Ma Carlo Maria Pesaresi, sfidante di Ida Simonella nella corsa a sindaco per l’area dem, pensa a qualcosa che si avvicina all’Amp ma non è così complicata: «Un’oasi marina».
La proposta
«Mi riferisco alle oasi del Wwf che hanno tutt’altro tipo di genesi rispetto all’Area marina protetta e che non implicano il coinvolgimento del Governo o l’autorizzazione del Ministero», spiega l’avvocato.
I punti
Quello della salvaguardia di Portonovo sarà uno dei temi più caldi del dibattito politico cittadino. Su un concetto sono tutti d’accordo: la baia va protetta. Ma i buoni propositi vanno declinati nella realtà, contemperando le istanze di tutti i portatori di interesse. «Occorre riprendere subito il piano particolareggiato di Portonovo» insiste Pesaresi. Eccoli i punti cardine del suo programma sul mare. Primo: «Arretramento degli stabilimenti nella zona del molo». Secondo: «Adottare sistemi di tutela della costa efficaci, da condividere con i vari operatori della pesca e turistici, tipo un’oasi marina protetta da Wwf». Terzo: «Ridurre il numero delle auto, sfruttando il trasporto pubblico e la mobilità dolce, con la realizzazione di un percorso pedonale in sicurezza». Al futuro non si sfugge. «Le scadenze indicate dall’Europa sono vicine - ricorda Pesaresi -. Se ci si sottrae al problema e non lo si affronta in maniera seria, non si fa un buon servizio alla comunità. Ci sono tanti strumenti per raggiungere un unico obiettivo: la tutela di un patrimonio inestimabile come la nostra baia, innanzitutto facendo rispettare le regole che già esistono e poi mettendosi a tavolino per progettare un piano organico sostenibile». Che non può essere l’Area marina protetta, secondo l’avvocato, «perché mancano 3 presupposti fondamentali: l’intervento dovrebbe coinvolgere tutta la riviera, quindi anche Sirolo e Numana, non solo Portonovo; non è chiara la governance che dovrebbe gestire l’area, una volta costituita; e non sono chiare neppure le linee di finanziamento. Esistono altre forme di tutela, meno complicate e ugualmente efficaci».
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