FABRIANO Si nasce a Branca-Gubbio o a Jesi, ma anche le visite, in prossimità del parto e le emergenze nei primi anni di vita diventano un’odissea con le mamme fabrianesi costrette a raggiungere queste strutture dopo viaggi più o meno lunghi. Non è finita qui: non c’è la reperibilità ostetrica notturna nel caso in cui una gestante abbia bisogno di rivolgersi allo specialista dell’ospedale Profili di Fabriano, tramite pronto soccorso e il reparto di Pediatria è ridotto all’osso, a semplice attività ambulatoriale poche ore al giorno, nei feriali, senza ricoveri.
Le mamme alzano la voce a pochi mesi dalle elezioni amministrative e chiedono battaglie sulla sanità nell’entroterra. Da più di due anni è stata chiusa l’Unità Operativa Complessa di Pediatria all’ospedale di Fabriano. Quasi 8mila utenti di età pediatrica non hanno il reparto, sono un ambulatorio senza possibilità di ricovero, poche ore al giorno. Nei mesi scorsi c’è stata una iniziativa del Comitato cittadino a difesa dei servizi ospedalieri di cui fanno parte il Coordinamento cittadino Punto nascita, l’Associazione Fabriano Progressista, Azione Cattolica, scout Fabriano 1 e 2, Croce Azzurra, con uno striscione a Palazzo Chiavelli per sollecitare la riapertura. Una battaglia che va avanti da molto tempo quella per riportare i pediatri al Profili ed evitare di dover andare all’ospedale di Branca-Gubbio, in Umbria, o all’Urbani di Jesi. E di questi tempi, con il prezzo del carburante alle stelle.
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