Il Comune si inventa una strada fantasma: “Via della Speranza”, residenza dei clochard, non esiste ma ha valore giuridico

Osimo, il Comune si inventa una strada fantasma: Via della Speranza, residenza dei clochard, non esiste ma ha valore giuridico
Osimo, il Comune si inventa una strada fantasma: Via della Speranza, residenza dei clochard, non esiste ma ha valore giuridico
di Giacomo Quattrini
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Lunedì 18 Novembre 2019, 11:26
OSIMO - A Osimo viene istituita “Via della Speranza”, una strada nuova, che in realtà non esiste concretamente, ma solo su carta. La giunta Pugnaloni ha infatti costituito una via fantasma nella quale iscrivere la residenza di persone senza fissa dimora, recependo una normativa di legge statale. «L’iscrizione anagrafica nel Comune di domicilio - si legge nella delibera di giunta comunale - va incontro ai legittimi interessi del cittadino senza fissa dimora, dandogli la possibilità di iscriversi all’anagrafe di quel Comune che può essere considerato, nei continui spostamenti dipendenti dalla natura della sua attività professionale, come quello dove più frequentemente egli fa capo». 

Le certificazioni 
Ovvero, ad esempio, «dove ha parenti o un centro di affari o un rappresentante o addirittura il solo recapito e che –continua la delibera- sia per lui più facilmente raggiungibile per ottenere le certificazioni anagrafiche». In sostanza la legge italiana prevede la possibilità che ogni persona possa stabilire la sua residenza nel Comune dove vive di fatto o possa fissarla in quello di nascita o ancora in una via fittizia, come Via della Speranza a Osimo, che in realtà è una via che non esiste ma che ha valore giuridico nel Comune dove la persona senza fissa dimora è domiciliato di fatto. Si tratta di una soluzione che non è legata solo alla necessità di registrare e censire girovaghi e clochard, ma soprattutto per rispondere alle esigenze di quelle persone che per lavoro, come spiega appunto la delibera di giunta, sono costrette a girare senza sosta, come artisti di imprese di spettacoli viaggianti, commercianti e artigiani ambulanti. Persone insomma che non hanno una dimora abituale registrata in una città. Anche il Comune di Osimo, come già fatto da altri comuni italiani, si è adeguato alla normativa vigente istituendo una strada che nella pratica non c’è ma che ha indicato in maniera convenzionale come “Via della Speranza” e nella quale si possono censire come residenti i senza tetto e i senza fissa dimora, ma solo ai fini dell’iscrizione anagrafica. In Italia le persone senza fissa dimora si stimano in 50.724 in base ad una indagine del 2015. Sarebbe questo infatti il numero di persone che hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o di accoglienza notturna nei 158 comuni italiani tra novembre e dicembre 2014. «La via fittizia - spiega l’assessore ai servizi sociali Paola Andreoni - è la via dove in realtà non vive nessuno e, in pratica, non esiste, ma è l’unica via che consente ai senza dimora di esistere e quindi poter avere l’iscrizione anagrafica». Ha in sostanza un equivalente valore giuridico. E per questo, secondo la vicesindaco Andreoni, il provvedimento approvato in giunta «è importante ed è un diritto soggettivo della persona». 

I diritti 
Nel concreto dà diritto di ricevere la posta, atti ufficiali come la tessera sanitaria, permette il rilascio della carta d’identità nonché il riconoscimento dei diritti civili, diritti sociali, diritto alla salute e alla cura di sé. Stando all’assessore Andreoni «a Osimo ci sono richieste di questo genere e la via fittizia denominata della Speranza risponde a un bisogno reale e a un diritto garantito dalla nostra legislazione, esprimo quindi grande soddisfazione per questo atto approvato».
 
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