«Il Poliambulatorio non va trasferito». Petizione al via ad Osimo, prime firme raccolte

«Il Poliambulatorio non va trasferito». Petizione al via, prime firme raccolte
«Il Poliambulatorio non va trasferito». Petizione al via, prime firme raccolte
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 07:10

OSIMO  - Duecento firme in 2 ore di banchetto lungo corso Mazzini ad angolo con piazza Boccolino. È partita ieri mattina la petizione promossa dal Pd per chiedere ad Asur e Regione di non spostare dal centro storico a San Biagio il Poliambulatorio. Il banchetto con alcuni esponenti dem, guidati dalla vicesegretaria del circolo osimano Saura Casigliani, hanno raccolto le firme dei cittadini che hanno affollato corso e piazze del centro per il consueto mercato settimanale del giovedì mattina. 

 
Il risultato


«Abbiamo preso 200 firme in circa 2 ore, le persone – spiega Casigliani - sono molto interessate all’argomento e concordano con la causa intrapresa.

Vogliono che il poliambulatorio resti in centro». La petizione tornerà sempre nello stesso angolo del centro storico domani e domenica dalle 17,30 alle 19,30, ma non finirà qui: «Sicuramente avremo altre date visto l’interesse suscitato» conferma Casigliani. Per il Pd i motivi secondo i quali la decisione della Regione va ripensata sono molteplici. La nuova struttura individuata in un capannone grezzo in via Ancona, a San Biagio, «non è in una posizione baricentrica per la città, si trova – dice il partito che guida l’amministrazione Pugnaloni- in prossimità di un’area a rischio esondazione e comporta un costo maggiore per l’Asur che dovrà pagare un affitto oneroso da 248mila euro all’anno per almeno sei anni, molto più di quanto paga ora per il poliambulatorio in piazza».

Dello stesso avviso sono anche altri esponenti politici come Achille Ginnetti di Progetto Osimo e perfino un ex consigliere comunale e attuale militante delle Liste civiche come Antonio Scarponi. Il quale su Facebook ha proposto, con tanto di foto, altri capannoni industriali più vicini alla città, come l’ex Lidl in zona San Giovanni o il parco commerciale Le Coccinelle che hanno entrambi grandi spazi inutilizzati. «Portare il poliambulatorio in uno di questi due siti voleva dire per la Asur un risparmio minimo di 4 anni di affitto, infatti poteva acquistare comodamente ad un prezzo ottimo e fare un mutuo» ha scritto Scarponi. Altro nodo che accende il dibattito è legato al fatto che, spostando i servizi sanitari territoriali nella futura Casa della Salute a San Biagio, si priva il centro storico di ulteriori servizi, creando disagi sia ai cittadini non automuniti, sia al tessuto socio-economico che si sviluppa attorno al centro. 


Il Pd, così come Ginnetti, chiedono alla Regione di attendere prima di avviare questo trasloco di poliambulatorio, Avis, 118 e Centro di salute mentale a San Biagio, proponendo come alternativa dei locali già di Asur, come l’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco. «Saranno liberi dopo l’apertura del nuovo ospedale di rete dell’Inrca all’Aspio. Sarebbe più opportuno realizzare lì – dice il Pd- una Casa della Comunità, con tutti i servizi di cura primaria, infermieristici e poliambulatoriali». Asur ha già risposto però che accentrare i servizi in una sede unica significa ottimizzarli e usare un nuovo capannone grezzo da adeguare in base alle nuove stringenti normative sanitarie è più opportuno rispetto al Ss. Benvenuto e Rocco. «Spieghino allora – rincalzano i dem - come si intende utilizzare il Ss. Benvenuto e Rocco».

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