Traffico in tilt ad Osimo per l’arrivo della Tac: «Ora chiarire il futuro dell’ospedale»

Traffico in tilt per l’arrivo della Tac. «Ora chiarire il futuro dell’ospedale»
Traffico in tilt per l’arrivo della Tac. «Ora chiarire il futuro dell’ospedale»
di Giacomo Quattrini
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 05:45

OSIMO  - Traffico in tilt ieri mattina in via Leopardi e via Cinque Torri, in pieno centro storico, chiuse per un paio d’ore, il tempo necessario per piazzare in sicurezza la nuova Tac all’ospedale Inrca di Osimo. Tre camion sono arrivati in via Cinque Torri consegnando il materiale. Con due gru sono stati sollevati in aria, da qui alla soprastante via Leopardi, un container che ospiterà il macchinario e la Tac stessa. Per i prossimi 45 giorni il prefabbricato resterà nel parcheggio tra la Radiologia e il Pronto soccorso, all’esterno dell’ospedale dunque. 


I tempi


Nel frattempo l’Inrca smantellerà il vecchio macchinario e bonificherà il locale che ora lo ospita.

A fine febbraio arriverà la nuova Tac definitiva, perché quella arrivata ieri è a noleggio ed è stata scelta per garantire la continuità del servizio. Già da oggi dovrebbe essere operativa. Ieri sul posto c’era il sindaco Pugnaloni. «Si tratta di una novità importante che dimostra la giusta scelta fatta dalla Regione nel 2018 di assegnare il nostro ospedale all’Inrca, con un Ss. Benvenuto e Rocco in gran parte rinnovato e rimesso a norma. Per questo ringrazio il direttore uscente Gianni Genga, che prima di lasciare l’incarico annunciò l’arrivo della nuova Tac». Pugnaloni si è confrontato con medici e amministrativi dell’Inrca di Osimo per rilanciare due appelli. Il primo è sul rinforzo di personale. «La carenza è una criticità specialmente nel 118 e nel Pronto soccorso, con tanti medici mancanti rispetto alla pianta organica e troppi rifiuti da parte di nuovi giovani dottori. Spero quindi che Regione e soprattutto lo Stato centrale trovino una soluzione per incentivare la formazione dei medici di emergenza e la loro integrazione in strutture sanitarie pubbliche». L’altro appello è sul futuro del Ss. Benvenuto e Rocco. «Considerati gli investimenti fatti, e quelli in attesa e già stanziati da anni come l’ampliamento del pronto soccorso - scrive Pugnaloni rivolgendosi alla Regione - una volta trasferiti i reparti al nuovo ospedale dell’Aspio, si valorizzi l’immobile di via Leopardi di proprietà pubblica, chiarendone la sua destinazione». A tal proposito, il presidente del consiglio regionale, Dino Latini, ieri ha ricordato che la Regione ha stanziato 15 milioni per il nuovo ospedale. «È questo un passaggio significativo del bilancio - ha detto -. Dai 79 milioni di euro previsti inizialmente per l’Inrca, ad oggi la Regione ha impegnato oltre 30 milioni di euro in più. Dalle risorse solo per lo scheletro esterno della parte relativa all’ospedale di rete, sono stati stanziati oltre 15 milioni per completare tutto il resto della struttura. Una spinta a concludere entro il 2025 sia l’Inrca sia l’ospedale: questo è l’indirizzo della Regione. Siamo di fronte - conclude Latini - a un complesso sanitario ospedaliero che andrà a vantaggio della comunità di Ancona e del suo comprensorio e ad un modello di ricerca scientifica per la cura delle persone oltre i 60 anni». Intanto, Pugnaloni ribadisce la proposta di collocare al Ss. Benvenuto e Rocco il poliambulatorio che l’Ast vuol portar via da piazza del Comune. Scegliere quindi l’ospedale quando sarà liberato «anziché impegnare ingenti risorse in un capannone privato a San Biagio».

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