OSIMO - Alla ricerca di senso civico, cautela e decoro. Residenti del centro storico frustrati e indignati dalla folla per lo shopping del sabato pomeriggio e il degrado che ogni mattina di ogni weekend viene immortalato in vicoli e piazze del salotto buono di Osimo. Non è un momento facile per nessuno, ma per chi in centro ci vive a quanto pare lo è anche meno. Ieri sui social sono esplose polemiche che sembrano non trovare soluzioni ai problemi che si ripropongono ogni fine settimana.
Intanto quello degli assembramenti in centro di sabato nel tardo pomeriggio.
«Il dato in discesa dei contagi non deve far abbassare la guardia» commenta il sindaco Pugnaloni, che sempre sui social ha aggiornato il numero dei positivi ad Osimo, passato da oltre 200 a 135 in dieci giorni. «Rispettiamo le regole, mascherina obbligatoria, distanziamento, spostamenti solo se necessari», aveva scritto il sindaco venerdì, lanciando un appello a quanto pare disatteso. Nel frattempo in quegli stessi luoghi affollati di sabato pomeriggio, ieri mattina le uniche presenze erano quelle di cartacce e rifiuti lasciati a terra. Anche questi immortalati da video e foto che qualche residente del centro ha pubblicato poi su Facebook alimentando il dibattito sullo scarso senso civico tra i ragazzi. Nelle immagini si vedono in particolare i bivacchi lasciati da alcuni giovani che frequentano via Lionetta e Porta Musone. «Succede ogni fine settimana e non solo, sono sempre gli stessi», denunciano i residenti, chiedendo più controlli alle forze dell’ordine.
In questo senso la lista di minoranza Progetto Osimo Futura di Achille Ginnetti chiede all’amministrazione Pugnaloni che «la sede distaccata della polizia locale in Comune non sia solo un ufficio ma una postazione operativa tutti i giorni per garantire un maggior controllo del centro e interventi immediati». Il consigliere comunale Ginnetti vorrebbe che la nuova sede della polizia locale che aprirà a gennaio «sia aperta almeno 12 ore al giorno anche per un’azione più incisiva per reprimere quei comportamenti a rischio per la diffusione del Covid».