OSIMO - Si conclude dopo un anno di indagini la ricerca del moldavo che era entrato in Italia con documenti falsi. L’uomo di 36 anni era stato fermato nel 2020 dalla polizia locale che gli aveva ritirato la patente moldava non convertita. I suoi documenti vennero segnalati alla Questura la quale scoprì che erano pure falsi. Da qui, a gennaio 2021, il commissariato avviò un’inchiesta per rintracciarlo, tra Osimo e Loreto, ed applicare l’ordinanza di espulsione dal territorio nazionale, senza trovarlo.
In compenso i poliziotti individuarono altri due connazionali di 41 e 37 anni, operai edili precari ma incensurati, che vivevano con lui in una palazzina di via Flaminia, anche loro con documenti di cittadinanza romena falsi e dunque, da moldavi, risultavano su territorio italiano in posizione irregolare.
Un modus operandi a quanto pare collaudato: cittadini della Moldavia che grazie ad accordi bilaterali con la Romania hanno la doppia cittadinanza, che consente di entrare in Europea come romeni. Solo che la circostanza coinvolge perlopiù moldavi che vivono al confine con la Romania mentre altri, come quello fermato dalla polizia locale, utilizzano documenti rumeni falsi.