Riccardo, il marito "a distanza" dell'eroina: «Essere carabiniere è sempre stato il sogno di Martina. Lei è così, cuore e testa»

Riccardo, il marito "a distanza" dell'eroina: «Essere carabiniere è sempre stato il sogno di Martina. Lei è così, cuore e testa»
Riccardo, il marito "a distanza" dell'eroina: «Essere carabiniere è sempre stato il sogno di Martina. Lei è così, cuore e testa»
di Giacomo Quattrini
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 08:05

OSIMO - C’è tanto altro, una storia d’amore e sacrifici, dietro il gesto eroico di Martina Pigliapoco, la 25enne osimana carabiniere nel Bellunese, che lunedì mattina ha salvato una mamma che voleva suicidarsi. Ha fatto il giro d’Italia e monopolizzato i social la foto di Martina seduta su un ponte tibetano a Perarolo mentre dialoga con quella donna, madre di tre bambini, spaventata dal futuro e pronta a suicidarsi.

Dopo quasi quattro ore di colloquio l’ha convinta, riuscendo a evitare che si lasciasse andare da una altezza di 80 metri.

Martina è sposata dal 2019 con Riccardo Carnevalini, conosciuto alla palestra Body Angel nel 2013. I primi due anni di matrimonio, avvenuto nel 2019, sono stati a distanza. «Non posso lasciare la ditta di famiglia, la Recaplast ma - racconta Riccardo - non voglio nemmeno condizionare la carriera di mia moglie, essere carabiniere è da sempre il suo sogno. Vederci tre, quattro giorni al mese è difficile, speriamo che possa avvicinarsi alle Marche, nel frattempo è importante che lei sia serena e gratificata». Martina ha fatto grandi sacrifici per entrare nell’Arma: un anno nell’esercito nel 2015 poi il congedo per tentare di preparare il concorso e diventare carabiniere. «C’è riuscita al quarto tentativo, non si è fatta demoralizzare e alla fine ha realizzato il suo sogno col nostro sostegno», rivela il marito. Un anno di addestramento a Roma e poi nel novembre 2018 il primo incarico nella stazione dei carabinieri di San Vito di Cadore, dove Martina lavora tutt’oggi. Il matrimonio nel giugno 2019 a Osimo, dove sono tutti orgogliosi di lei. «Sapevo che lunedì faceva il turno di mattina e quando lavora cerco di non disturbarla, poi alle 16 - racconta Riccardo - mi ha scritto un messaggio dicendo che era avvenuta una cosa incredibile, che per oltre tre ore aveva cercato di convincere una mamma a non buttarsi da un ponte. Siamo riusciti a parlare al telefono solo la sera e a quel punto ho realizzato quanto quel gesto eroico fosse grande, che va al di là del suo lavoro, che ha un fattore straordinario di umanità e al contempo lucidità». Il sindaco Simone Pugnaloni ha assicurato: «Appena possibile la inviteremo in Comune per darle una targa di riconoscimento, in attesa delle prossime civiche benemerenze».

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