Malato costretto a pagarsi i viaggi
l’Asur interviene e ne rimborsa 10

Malato costretto a pagarsi i viaggi l’Asur interviene e ne rimborsa 10
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Domenica 21 Gennaio 2018, 06:55
OSIMO - Malato oncologico costretto su una sedia a rotelle con una gamba inferma, eppure costretto a pagarsi l’ambulanza perché la Regione ha tagliato i fondi per il servizio di trasporto sanitario. Dopo un anno e mezzo l'Asur ha dato la disponibilità a spesare almeno dieci trasporti al centro specializzato, dove l’uomo, un osimano di 52 anni, è costretto quasi tutti i giorni a dirigersi per la fisioterapia. 

La storia venne denunciata dalla sua compagna Anna Maria Santilli, 54 anni, nell’estate 2016 proprio su queste colonne. Diventata pubblica, l’assessorato ai servizi sociali del Comune, grazie al contributo della Croce Rossa di Osimo, sopperirono alla mancanza della sanità regionale. «Grazie a Comune e Croce Rossa - ha rivelato ieri la signora Santilli - da quel luglio per circa un anno e mezzo, il mio compagno è potuto andare regolarmente a fare la riabilitazione evitandomi trasporti privati complicati fino a Falconara. Ma ora la Croce Rossa non ce la faceva più a sostenere le spese e anche il Comune si era esposto fin troppo». Così a inizio gennaio Anna Maria ha rifatto la domanda alla Asur Marche per avere il trasporto gratuito per il suo compagno malato. E proprio ieri, finalmente, è giunta la risposta positiva. «Mi hanno contattato dalla Asur dicendomi che ci garantiranno almeno dieci trasporti, meglio di niente, ma non saranno sufficienti, speriamo che poi possano prorogare il provvedimento e non costringermi ancora a rivolgermi a Comune e Croce Rossa facendo pesare la spesa su di loro, posso solo ringraziarli perché mi rendo conto che servizi simili spetterebbero alla Regione». 

Il suo compagno, ex maestro di arti marziali, è stato colpito da un cancro nella primavera 2015. «Aveva mal di testa e problemi a camminare, ma le visite diedero come responso solo uno stato depressivo - racconta Anna Maria - poi verso ottobre cadde a terra e rialzandosi si era ritrovato in un grave stato confusionale, così al pronto soccorso decisero di fare una Tac. Da lì la scoperta di una macchia in testa e poco dopo l’intervento». Una operazione delicatissima a inizio 2016, all’ospedale di Ferrara gli ha salvato la vita. Ma nei giorni post-operatori l’osimano ha avuto altri problemi. 

Solo grazie alla fisioterapia al Bignamini è riuscito a recuperare almeno l’utilizzo del braccio e del viso, ma non della gamba. Così la sedia a rotelle è ancora una realtà per lui. La sua compagna ha ricordato: «Fino al giugno 2016 riuscivamo a fare le tre sedute di fisioterapia settimanali usufruendo del trasporto gratuito della Croce Rossa, ma poi la Regione ha tagliato i contributi, previsti solo per i dializzati. Provai a portarlo di persona al Bignamini con la mia utilitaria ma ci arrivava stremato, oltretutto se andavo con lui non potevo lavorare e come si va avanti senza uno stipendio?». L’assessore ai servizi sociali Daniele Bernardini raccolse quell’appello lanciato sul Corriere Adriatico e per 18 mesi, con la Cri, ha garantito il trasporto. Ora ci penserà la Asur, ma per 10 sedute. L’auspicio di tutti è che prosegua anche dopo.
 
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