Daniele, il fratello di Ilaria: «Le dicevamo di stare attenta, non ci ascoltava». E svela un particolare importante

Daniele, il fratello di Ilaria: «Le dicevamo di stare attenta, non ci ascoltava». E svela un particolare importante
Daniele, il fratello di Ilaria: «Le dicevamo di stare attenta, non ci ascoltava». E svela un particolare importante
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 07:32

OSIMO  È  frastornato, quasi rassegnato ad un destino che in famiglia forse già temevano, Daniele Maiorano, il fratello di Ilaria, si è voluto esporre ieri scendendo dal condominio di via Bartolini, zona Guazzatore, dove abita con la mamma Silvana Salvatore, per raccontare la storia di sua sorella. Chiede giustizia e non ha dubbi sul responsabile dell’omicidio. Dal suo racconto emerge una situazione delicata, con Ilaria lontana, che non si confidava e non ascoltava i consigli di casa.

Il particolare della telefonata

«Una volta a settimana veniva a pranzo con le bambine ma - dice Daniele - anche se non si vedevano molto spesso, quasi ogni mattina Ilaria chiamava la mamma». Martedì non lo ha fatto e così Silvana ha deciso di chiamare la figlia. «Non le ha risposto, si è preoccupata e l’ha chiamata invano più volte, fino a che, verso le 9,30 – racconta Daniele - è stato Tarik a chiamare mamma dicendo che Ilaria non stava bene e per quello non rispondeva al telefono, le ha anche passato la bambina più grande che ha detto di stare bene». Questa ricostruzione sarà confermata dalle analisi dei telefoni. 
 

L’isolamento

Daniele nel parlare della sorella e della famiglia di Tarik è molto netto: «Ci avevano esclusi dalle loro vite, gli avevamo detto tante volte di stare attenta ad Ilaria, di lasciarlo, ma lei non ha voluto ascoltarci».

Originari dell’Abruzzo, Ilaria e Daniele, sono cresciuti a Osimo con i genitori, con le solite problematiche famigliari e la prematura morte del papà finanziere. La situazione inizia a degenerare quando, ormai un decennio fa, Ilaria si innamora di Tarik e man mano abbraccia la cultura islamica e raffredda i rapporti con la sua famiglia di origine, che aveva sempre visto quel rapporto con sospetto e paura. «L’abbiamo vista l’ultima volta martedì della scorsa settimana, ma continuava a negare l’evidenza, non ci raccontava mai delle sue vicende familiari. Non ci avevano neanche invitato al matrimonio nel dicembre 2020 in Comune».

Della conversione all’islam di Ilaria, il fratello rivela: «Ci risultava che era diventata musulmana anche se non portava il velo e non ne parlava. Non diceva dei problemi giudiziari del marito, li sapevamo leggendo i giornali. Neanche delle difficoltà economiche raccontava, quando potevamo facevamo dei regali a lei e soprattutto alle bimbe». Ieri pomeriggio Daniele è andato a Torrette per il riconoscimento del corpo: «Aveva il volto completamente rovinato, una immagine da film horror, non era conseguenza di una caduta». 

«Tarik non lo vedevamo mai»


Sul cognato Tarik dice: «Sapevo che lavorava come operaio edile, ma non lo vedevamo mai, l’ultima volta qui casa a Natale 2015 e non fu bello, lei si spostava soprattutto con la suocera. Era debole, sembrava plagiata per allontanarla da noi». Daniele non sapeva nulla neanche del matrimonio ritenuto fittizio dalla polizia nel 2012, quando gli agenti arrestarono Tarik mentre entrava in Municipio con la futura sposa: lo rispedirono in Marocco perché clandestino. «L’avevamo letto dal giornale» riferisce Daniele. Che della sorella ricorda il primo anno di corso Moda all’Ipsia di Osimo, dopo il quale iniziò a lavorare come operaia in più ditte. Fino a quando ha conosciuto Tarik, col quale cambia vita e va a convivere prima in rione Borgo San Giacomo, poi a San Marco, infine a Padiglione dove ha trovato la morte.

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