Pugnaloni ha riconosciuto che «domenica i tecnici della Provincia sono subito corsi a fare un sopralluogo e ci hanno assicurato che a breve cercheranno di mettere in sicurezza lo stabile». Intanto però chiederà alla Provincia anche «una relazione per capire cosa sia accaduto, quali rischi ci sono e regolarci per una possibile trattativa privata». La polemica però sullo stato di abbandono del palazzo di via Pompeiana divampa. L’ex sindaco Simoncini va all’attacco non della Provincia, quanto del suo successore in Municipio: «Prometteva dialogo istituzionale poiché del Pd e neppure con un’amministrazione provinciale del suo colore politico, di cui ha eletto un consigliere di maggioranza, e senza la tanto temuta neve, crolla il tetto di uno dei palazzi del centro storico più belli».
L’asta che all’inizio fissava il prezzo dell’immobile in quasi un milione di euro è poi scesa a circa 500mila, ma nessuno ha mai presentato un’offerta. Pugnaloni due anni fa ne ripropose 300mila consapevole che almeno altrettanti ne servirebbero per ristrutturare lo stabile: la Provincia non ha mostrato interesse alla proposta. Ora la situazione si è aggravata e la città rischia di perdere uno dei palazzi simbolo.
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