Dopo 47 anni chiude l’Antica polleria
«Dispiace, ma il centro si è svuotato»

Dopo 47 anni chiude l’Antica polleria «Dispiace, ma il centro si è svuotato»
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Sabato 21 Luglio 2018, 06:05
OSIMO - Altro colpo per il commercio del centro storico. Dopo la chiusura di Original Marines, una delle attività più dinamiche con sede in piazza Dante, a fine luglio abbasserà le serrande anche l’Antica Polleria del Mercato che si trova da quasi mezzo secolo a piazza delle erbe. Un default diverso da quello delle attività commerciali che si trovano lungo il corso o nelle piazze principali, ma forse ancor più allarmante.

La chiusura della polleria gestita da 47 anni dalla famiglia Cesaretti denota una crisi acuta del centro e la mancanza non solo di clienti ma anche dell’abitudine ormai a fare la spesa quotidiana nelle botteghe dentro le mura storiche. Non si può insomma paragonare la clientela di un negozio d’abbigliamento a quella di una macelleria, ma certamente il segnale conferma il trend negativo: in centro storico c’è poco movimento, ma anche gli stessi residenti, evidentemente sempre in calo e prevalentemente anziani, non riescono più a garantire la sopravvivenza alle attività produttive.

 

Francesca Cesaretti, discendente della famiglia che 47 anni fa aprì la polleria a piazza delle erbe assieme a quella della zia (i Maracci), è sconfortata annunciando la chiusura del punto vendita diventato riferimento per il mercato coperto. «Osimo ormai - commenta Francesca Cesaretti- attira sempre meno persone in centro storico, quando iniziano a chiudere le banche il segnale è chiaro». In effetti negli ultimi 6-7 anni hanno chiuso prima la Mps di corso Mazzini e poi la Banca Marche di via San Filippo, segno che i clienti erano sempre di meno e il centro evidentemente sempre più spopolato e povero. Ma quali sono gli altri problemi ormai cronici del centro di Osimo? 
I nodi
«Le difficoltà sono legate ad esempio ai parcheggi, con l’inflessibilità nel fare le multe che spaventa i clienti. È vero che c’è il maxiparcheggio - dice Cesaretti - ma purtroppo oggi la gente è abituata che magari va a fare passeggiate al fiume o in palestra per tenersi in forma ma poi quando c’è da andare in un negozio vuole quasi entrarci dentro con l’auto pur di non sprecare risorse fisiche e di tempo». Insomma, il maxiparcheggio a 2 euro al giorno, pur aumentando i suoi numeri di affluenza, non sembrerebbe essere sufficiente. «Penso ad esempio alle famiglie che vivono in centro - spiega Cesaretti -, molte sono di anziani con le badanti che, pur di risparmiare, non vengono da noi a comprare la carne ma preferiscono andare nei supermercati in periferia». 
Le soluzioni
Francesca Cesaretti suggerisce intanto di «riportare i servizi in centro, perché ormai ci sono solo le Poste, mentre tanti uffici e studi sono andati in periferia». Ed ora per lei, nel pieno dell’età lavorativa, si apre una nuova fase: «Il 31 luglio chiuderemo e sto già inviando curriculum per cercare un nuovo lavoro, magari sempre nello stesso ambito visto che da anni siamo specializzati nella vendita di carni bianche».
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