OSIMO - Dalle scuole alle società sportive, dilagano i casi di positività tra i giovani ad Osimo. Dopo essere entrato al Corridoni Campana e alla materna di Passatempo, il virus ieri ha scosso altre due scuole, la media del Borgo e quella di Osimo Stazione, ma non solo. Anche la Robur Basket ha comunicato che propri tesserati sono contagiati.
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Andiamo per ordine, aggiornando il numero ad oggi noto dei casi di Covid nelle scuole.
La Asur ha circoscritto la tracciabilità del contagio fuori dalla scuola, mandando in quarantena solo i famigliari del ragazzino, così come avvenuto al Corridoni Campana, dove uno studente è risultato positivo dopo i test svolti dalla sua squadra di calcio, il Montefano, per via di un giocatore risultato positivo nei giorni precedenti.
In entrambi i casi però le famiglie degli alunni che continuano ad andare in classe nonostante il compagno in quarantena si dicono preoccupate e chiedono rassicurazioni. Anche perché il conto dei positivi nelle aule ormai si sta perdendo vista l’escalation degli ultimi tre giorni. La Robur Basket ha svolto invece privatamente uno screening di tamponi antigenici a giocatori, staff tecnico e dirigenti. E il risultato è di un cestista e un componente dello staff risultati positivi al Covid, entrambi asintomatici e ora in isolamento. Per precauzione, anche se gli altri erano negativi, sono stati sospesi allenamenti e gare.
Nel frattempo, le tre case di riposo di Osimo, ancor prima delle direttive della Regione a tutela dei degenti delle Rsa, avevano già bloccato le visite dall’esterno a inizio settimana. «Stiamo isolando gli ospiti che hanno svolto delle visite mediche esterne e -spiega Fabio Cecconi presidente del Buttari- stiamo implementando le videochiamate con i familiari che da mercoledì non possono più entrare, cercando di sostenere gli ospiti con l’animazione ed il supporto psicologico. È una fase molto delicata». Jacopo Bellaspiga presidente della Fondazione Recanatesi ammette che «la situazione non ci fa stare tranquilli e dunque pur attenendoci ai protocolli e utilizzando tutti i dpi, fino a nuove disposizioni niente parenti in struttura, potenziamento di contatti audio video e delle ore di animazione per evitare ogni deterioramento cognitivo dell’anziano».
Al Bambozzi le visite in alcuni casi sono consentite, quelle per gli ospiti non allettati, «ma i parenti -precisa la presidente Laura Cionco- restano fuori dalla struttura, sfruttiamo i locali della guardiola dove siamo stati costretti ad abbassare il vetro sino alla soglia per evitare il contatto fisico e il passaggio di oggetti, che possono essere consegnati tramite gli uffici, e dopo 48 ore di decantazione vengono dati all’ospite». Al momento i tamponi svolti nelle tre strutture sono stati negativi, sia ad ospiti che ad operatori sanitari sottoposti a controlli mensili, che diventano ora quindicinali.